Lucio Ficara, La Tecnica della scuola 10.10.2017
– L’ultima novità è che il MEF ha sbloccato l’atto d’indirizzo predisposto dalla ministra e, pare, senza nemmeno troppi interventi restrittivi. Si tratta di un via libera che lascia ben sperare in un prossimo avvio dei tavoli tecnici.
Probabilmente chi sperava che l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scuola si bloccasse al MEF per subire significative modifiche, dovrà farsene una ragione.
L’ultima novità è che il MEF ha sbloccato l’atto d’indirizzo predisposto dalla ministra e, pare, senza nemmeno troppi interventi restrittivi. Si tratta di un via libera che lascia ben sperare in un prossimo avvio dei tavoli tecnici. Per cui potrebbe essere ormai imminente, al massimo dopo l’approvazione della legge di bilancio, la convocazione all’Aran per avviare le trattative con i sindacati.
Chi ha avuto la possibilità di leggere questo atto di indirizzo per il rinnovo del contratto del comparto del MIUR, sostiene che ci saranno delle inaspettate sorprese, soprattutto nella parte riguardante l’aspetto giuridico-normativo.
QUALI POTREBBERO ESSERE I TEMPI PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO?
I primi incontri potrebbero avvenire entro la fine del mese di ottobre 2017, ma la complessità del contratto, in cui dovranno convivere parti comuni tra scuola, università e ricerca e quindi tra personale docente e personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, porterà via alcuni mesi di confronto. Per cui non sembra proprio possibile che il tutto si possa concludere entro l’anno 2017, con il concreto rischio che si chiuda tra gennaio o febbraio 2018.
RIEQUILIBRIO TRA LEGGE E CONTRATTO
Si punta anche con ogni evidenza al rinnovo della parte normativa e a riequilibrare il rapporto tra legge e contrattazione a favore di quest’ultima.
I nodi sul tavolo del rinnovo contrattuale non sono soltanto di natura economia, ma sono anche di natura giuridica. Infatti i sindacati, secondo l’intesa del 30 novembre 2016 siglata con la Ministra Marianna Madia, vorrebbero fare un decisivo e significativo passo in avanti nell’opera di smantellamento della legge 107. Il rinnovo del contratto scuola sarebbe, secondo il punto di vista dei sindacati, lo strumento per cancellare bonus e chiamata diretta. Si vorrebbero recuperare gli spazi di contrattazione perduti a causa del D.lgs.150/2009 ed eliminare le prerogative discrezionali assegnate, con la legge 107/2015, ai dirigenti scolastici
LA SFIDA INCERTA ED AVVINCENTE
Sembrerebbe che il MEF ha sbloccato l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scuola, lo avrebbe fatto senza troppe modifiche, lasciando aperta la strada ad un ragionevole recupero contrattuale di alcune discipline che sia il D.lgs. 150/2009 e sia la legge 107/2015 hanno sottratto al potere contrattuale. Tuttavia si tratta di una strada impervia e non facile, di una sfida incerta ed avvincente. Per fare questo servirebbe un testo legislativo che desse valore di legge anche alle norme contrattuali che vanno a contrastare con leggi già in vigore, ma su questo fronte, che tra le altre cose farebbe parte dell’accordo del 30 novembre 2016 fatto tra Ministra Madia e Sindacati, tutto tace.
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