di Antonella De Gregorio, Il Corriere della Sera 23.10.2015.
I Rapporti di autovalutazione online su «Scuola in chiaro». Le «carte d’identità» degli istituti
serviranno anche per fare confronti e preparare i Piani di miglioramento
La «prova del 9»: tra pochi giorni le scuole avranno modo di vedere se i conti tornano, come nelle moltiplicazioni. E se, combinando successi e difficoltà, risultati scolastici degli studenti e loro stato socio-economico, saranno riuscite a produrre una fotografia realistica dei propri punti di forza e di debolezza.
È arrivata al rendiconto l’operazione «Rav»: l’autovalutazione delle scuole. Il Miur ha fatto sapere che le «carte d’identità» di tutti gli istituti saranno rese pubbliche il 3 novembre, quando i Rapporti di autovalutazione saranno inseriti nella sezione «Scuola in Chiaro» del sito del ministero. Lo stesso giorno, i direttori degli Uffici scolastici regionali saranno convocati in viale Trastevere per iniziare a leggere, interpretare e valorizzare i dati di quei moduli compilati a cavallo dell’estate.
«Uno strumento per capire»
Se sarà il momento della verità o solo un tassello in più per raccontare in modo omogeneo le istituzioni cui affidiamo la crescita dei nostri figli è presto per dirlo. «La valutazione non è una classifica, non serve per produrre graduatorie da cui risultino perdenti o vincitori», aveva detto il ministro Giannini, al varo della rilevazione. Ma «lo strumento fondamentale per capire i punti di forza e debolezza e per far sì che la scuola possa assolvere, migliorandosi, a quella che è la sua missione fondamentale, la missione educativa». Trasparenza e rendicontazione pubblica, a disposizione delle famiglie. E anche un modo per fare il punto su dati di solito comunicati in modo disomogeneo, come i risultati Invalsi.
Migliorare le scuole
Il principio base è che la buona scuola auspicata nella riforma deve sapersi valutare. Per capire in cosa sbaglia e in cosa potrebbe migliorare. Anche mettendo a confronto il lavoro del proprio, con quello di altri istituti e con dati nazionali e internazionali. Dopo la pubblicazione dei rapporti – si legge nella nota del Miur – «i direttori degli Usr avranno modo di promuovere incontri territoriali di confronto con tutte le scuole sui Rav e la pianificazione dei Piani di miglioramento».
Il Rav
Il Rav è un documento telematico, articolato in 5 sezioni (tra cui contesto in cui operano, esiti degli studenti, organizzazione e ambienti di lavoro) e 49 indicatori. Le domande formulate in ogni area – si legge nelle indicazioni per la compilazione – «rappresentano uno stimolo per riflettere sui risultati raggiunti dalla scuola. Partendo dalla lettura dei dati forniti da presidi e docenti «si chiede alla scuola di riflettere su quanto realizzato in ogni ambito, focalizzandosi specificatamente sui risultati raggiunti e individuando punti di forza e di debolezza».
Il format è stato elaborato dall’Invalsi con il supporto e la supervisione del Gruppo Start Up (Miur, Invalsi ed esperti esterni) ed è il frutto di un percorso di ricerca e sperimentazione che parte dal 2008 e passa attraverso alcuni progetti (Valutazione e Miglioramento, Vsq e Vales). Dal prossimo anno scolastico avrà inizio la valutazione esterna da parte di nuclei composti da esperti e da ispettori del Miur.