Il Corriere della sera, 9.4.2019
– Toni distesi nell’incontro di ieri sera al Miur ma i sindacati confermano la protesta unitaria del comparto scuola e università alla vigilia delle elezioni europee. Bussetti si è impegnato a chiedere nel Consiglio dei ministri odierno stanziamenti ad hoc nel Def.
Nulla di fatto nell’incontro di ieri sera con il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. I sindacati confederali e di base confermano lo stato d’agitazione e lo sciopero dell’intero comparto scuola, università e Afam proclamato per il prossimo 17 maggio, alla vigilia delle elezioni europee. Dopo il fallito tentativo di conciliazione presso il ministero del Lavoro della settimana scorsa, ieri sera le parti sociali sono state ricevute al Miur per un confronto sui motivi alla base dello sciopero. E se la Flc CGIL, pur ribadendo le ragioni della protesta, ha preso atto di alcuni «buoni propositi del ministro», la Cisl scuola è stata molto più dura: «Confronto vago ed elusivo – ha dichiarato Maddalena Gissi – dal quale non è venuto nessun segnale apprezzabile». .
Precari e prossimi concorsi
Il ministro Bussetti ha aperto la seduta dando dei chiarimenti sul fronte aperto del precariato: quest’anno si è raggiunta la cifra record di 200 mila supplenti, di cui 120 mila annuali e nei prossimi anni il combinato disposto dei pensionamenti annunciati dei baby-boomers e del Quota 100 rischia di lasciare decine di migliaia di cattedre vuote. Bussetti ha tentato di smorzare le preoccupazioni dei sindacati annunciando la prossima pubblicazione del bando di concorso ordinario per 17 mila maestri e maestre della scuola materna e delle elementari oltre che i 50 mila posti nel triennio, di cui 8.000 per il sostegno, del prossimo concorso ordinario per docenti delle scuole medie e delle superiori. E pazienza se i primi prof saliranno in cattedra solo nel settembre 2020. Il ministro ha puntato a rassicurare i sindacati soprattutto sulla sorte dei precari che avranno una corsia preferenziale nel prossimo concorsone (con buona pace dei neo laureati che saranno svantaggiati dalla super valutazione del punteggio di servizio dei loro colleghi più anziani!). Una soluzione che i rappresentanti di categoria hanno già respinto come insoddisfacente in quanto da tempo rivendicano per i precari con più di 36 mesi di servizio un percorso tagliato su misura che esuli dai normali canali concorsuali tradizionali. Qualche riscontro positivo in più Bussetti lo ha strappato con l’informativa sul prossimo aggiornamento delle Graduatorie a esaurimento. Il Miur – ha fatto sapere il ministro – ha acquisito il parere del Consiglio di Stato in merito alla possibilità di trasferimento nelle province dove le graduatorie sono esaurite e quindi a breve promulgherà il decreto di aggiornamento delle Gae.
Le ragioni della protesta
Al termine dell’incontro ha ribadito il suo personale impegno a riportare le istanze sindacali nel Consiglio dei Ministri che si terrà oggi, martedì 9 aprile, anche al fine di ottenere un impegno preciso per stanziamenti ad hoc nel prossimo documento di Programmazione Economica e Finanziaria. I sindacati – così almeno si legge nel comunicato della FLC CGIL – hanno «preso atto di alcuni buoni propositi del ministro» ma hanno ribadito le ragioni della loro protesta, così sintetizzate: mancato stanziamento delle risorse in finanziaria necessarie per aprire la trattativa per il rinnovo del contratto; netta opposizione a possibili intese relative all’autonomia differenziata; richiesta di un piano straordinario di assunzioni; rilancio di investimenti adeguati per i settori della conoscenza. «Restiamo ora in attesa di capire se, anche alla luce delle verifiche in corso fra il ministro Bussetti e la Presidenza del Consiglio, si apriranno spazi per la ripresa di un confronto che al momento lascia del tutto insoddisfatte le nostre richieste», ha concluso la Gissi alla partita del rinnovo contrattuale, l’unica sulla quale a suo giudizio il ministro ha lasciato aperto qualche spiraglio rinviando la questione al consiglio dei ministri odierno.
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