dalla Gilda degli insegnanti, 10.92020.
Il tribunale di Catania annulla i provvedimenti disciplinari
a carico di una docente per non aver utilizzato il registro elettronico.
“Adesso finalmente la magistratura sta dando ragione a chi ha dovuto subire ingiustizie ed è stato vittima di un grave eccesso di potere, ma non possiamo che definire una vergogna il silenzio e l´immobilismo dell´amministrazione scolastica nei confronti di una dirigente scolastica che, assumendo un comportamento inaccettabile, ha arrecato danni ai docenti e costi ingiustificati all´amministrazione”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alle due sentenze con cui il tribunale di Catania ha disposto l´annullamento dei due provvedimenti disciplinari, una censura e una sospensione dal servizio per due giorni, inflitti nel 2018 a una docente dell´istituto Maiorana, nel capoluogo etneo. L´insegnante, così come altri quattro colleghi, era stata sospesa per non aver utilizzato il registro elettronico nonostante la scuola fosse carente di computer.
Con una nota indirizzata al Ministero dell´Istruzione e allUfficio scolastico regionale della Sicilia, la Gilda ricorda che il 22 febbraio 2018 era intervenuta con una lettera inviata alla dirigente scolastica, invitandola a revocare la sanzione disciplinare anche alla luce della sentenza che era stata emessa dal Giudice del Lavoro di Trani in favore della docente ricorrente. Revoca che, però, non è mai arrivata.
“Il provvedimento del tribunale di Catania ci dà ragione e ne siamo soddisfatti, ma non è possibile che a pagare siano sempre gli anelli più deboli della catena. Ai vertici dell´amministrazione centrale e periferica chiediamo, quindi, se sia il caso di sanzionare i comportamenti omissivi e l´eccesso di potere esercitati dalla dirigente scolastica e quali provvedimenti si intenda assumere nei suoi confronti”, conclude Di Meglio.
Roma, 10 settembre 2020
Ufficio stampa Gilda Insegnanti