Professione Docente, Numero 5, anno XXIX, novembre 2019
– In questo numero, attenzione particolare alla politica scolastica, in senso ampio, alle decisioni sulla scuola, alle annunciazioni sulla scuola, alle proposte di modifica di norme, alla condizione culturale della scuola.
Il numero di settembre di questo giornale, chiuso nel mese di agosto, riportava alcune considerazioni che potevano apparire superate dai fatti che sono precipitosamente successi in quel mese. In agosto infatti è caduto il governo così detto gialloverde a cui è seguita la formazione di uno nuovo, giallorosso, con lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e con altri ministri, compreso quello della Pubblica Istruzione. Un cambio che fa precisare a Rino Di Meglio, nel suo tradizionale Punto, Cambiano i governi, non cambiano le nostre richieste per la scuola e per i docenti. Avevamo affermato allora che il nostro lavoro era stato utile, riferendoci ai risultati ottenuti dall’ iniziativa sindacale della Gilda: la sospensione dell’autonomia differenziata e il decreto per la sistemazione dei precari. Tutto perduto, dunque? Un’illusione? Non propriamente. L’ autonomia differenziata è ancora, per adesso, in sonno e il nuovo Ministro ha provveduto, dopo vari incontri con i sindacati, a definire nuovi contenuti, che verranno inseriti in un Decreto, per la sistemazione dei precari, come scrive ad ampio raggio, Antonio Antonazzo, Precariato: the neve ending story… salvo intese.
Ora, confermiamo e rilanciamo dunque che tutto il nostro lavoro è utile e lo abbiamo verificato dopo il Convegno sulla Storia, con la partecipazione di storici di alto prestigio come Andrea Giardina, Adriano Prosperi, Adolfo Scotto di Luzio, Giovanni De Luna, tenutosi in occasione della giornata mondiale dell’insegnante, il 4 ottobre a Roma “Quale futuro, senza la Storia? “.Ne scrive in un ampio servizio, Ester Trevisan, La Storia, ferita gravemente ma fortemente viva, mentre nell’ inserto si trova l’intervento integrale di Adriano Prosperi L’ età dell’oblio. A quel convegno ha partecipato il Ministro della Pubblica, Lorenzo Fioramonti, presente per buona parte del tempo, il quale, solo pochi giorni dopo, durante un altro evento, ha dichiarato: La storia deve tornare a essere centrale nel modello formativo delle nostre scuole. E’ vero che post hoc non significa sempre propter hoc, ma in questo caso non ci sembra di vantarci, suggerendo che quei discorsi- che la Gilda degli insegnanti e l’Associazione Docenti, art.33 hanno stimolato organizzando quel convegno- non sono stati davvero inutili.
In questo numero, attenzione particolare, come da abitudine, alla politica scolastica, in senso ampio, alle decisioni sulla scuola, alle annunciazioni sulla scuola, alle proposte di modifica di norme, alla condizione culturale della scuola.
Fabrizio Reberschegg, Mof e fis. Rimettere in discussione istituti obsoleti e penalizzanti della professionalità dei docenti; e sulla proposta del Ministro Fioramonti di tassare le merendine per aumentare gli stipendi degli insegnanti, L’obiettivo è giusto, il metodo lascia perplessi. Gianluigi Dotti, sulla circolare ministeriale che ha giustificate le assenze degli studenti per la manifestazione contro il cambiamento climatico, Andate e predicate.
Poi, constatazioni sincere, dure e realistiche sulla condizione culturale della scuola e degli studenti: Fabrizio Tonello, Cari colleghi, vi scrivo; Alberto Dainese, La pedagogia dell’ostacolo. Il caso dei libri di testo; il libro di Gigi Monello, Fuffoscuola, recensito da Renza Bertuzzi.
Suggerimenti didattici e non, Roberto Casati, Oltre Cartesio, per una unione di mente e corpo nella scuola, e Ester Trevisan che presenta i percorsi culturali di Cinecittà per la scuola, Fucina culturale per conoscere il linguaggio del cinema.
Uno sguardo nel tempo e nel mondo con le “finestre” nel tempo, con la storia della scuola- di Piero Morpurgo, 1939: termina, dopo 25 anni, lo sciopero più lungo della storia della scuola, e nel mondo, con Marco Morini che analizza le proposte dei candidati democratici in USA: I programmi sulla scuola dei candidati democratici.
Una riflessione originale sulla funzione del sindacalista nei contenziosi della scuola, a cura di Stefano Battilana, Contestazioni disciplinari: meglio il sindacalista dell’avvocato.
Infine, il resoconto della giornata del 23 ottobre 2019, Basta burocrazia, ridateci il tempo per studiare e il piacere di insegnare, che ha visto levarsi il grido di orgoglio di moltissimi docenti nelle assemblee indette dalla Gilda degli Insegnanti in tutte le città italiane, dai grandi ai piccoli centri.
Renza Bertuzzi
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