di Corrado Zunino, la Repubblica, 10.9.2019
– Approvato in Consiglio dei ministri. “Così la scuola al centro del Paese”. I sindacati insistono: “Salvare i Diplomati magistrali”.
ROMA – Il Consiglio dei ministri ha licenziato, tra le altre questioni, il Decreto precari proposto dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Riassumendo, il decreto prevede: l’assunzione di 24 mila docenti precari e un concorso riservato per i Direttori dei servizi generali e amministrativi facenti funzione. Sono state eliminate, con l’atto, le rilevazioni biometriche del personale scolastico. Le Abilitazioni scientifiche nazionali universitarie ora sono valide per nove anni, invece di sei. Si prevedono nell’articolato altre stabilizzazioni per i precari degli Enti pubblici di ricerca.
Concorso straordinario per 24.000 precari
Il decreto legge approvato autorizza il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a bandire un concorso straordinario abilitante per l’assunzione di almeno 24 mila docenti nella scuola secondaria statale (medie e superiori) per l’Anno scolastico 2020/’21. Il decreto accoglie l’accordo raggiunto nei giorni scorsi dal ministro Lorenzo Fioramonti con cinque sindacati. Il concorso – che sarà bandito contestualmente a quello ordinario – sarà per titoli ed esami e riservato a tutti gli insegnanti con un’anzianità di servizio di almeno tre anni, anche sul sostegno, di cui uno nella classe di concorso per la quale affrontano la selezione. Per l’idoneità gli aspiranti docenti dovranno ottenere una votazione minima di sette decimi in una prova scritta computer based. I vincitori saranno ammessi a sostenere un anno di prova che sarà rinforzato con una formazione universitaria mirata per 24 crediti formativi universitari. L’anno si concluderà con un colloquio di verifica in cui bisognerà conseguire un punteggio minimo di 7/10. I vincitori del concorso dovranno restare almeno cinque anni nella sede di prima assegnazione per assicurare la continuità didattica.
I docenti risultati “idonei”, ma non collocati in posizione utile per la nomina in ruolo, potranno abilitarsi all’insegnamento nella classe di concorso per la quale hanno partecipato e sosterranno una prova orale (sempre con un punteggio minimo di 7/10) e un anno di formazione per l’acquisizione di 24 crediti formativi universitari.
Ci sono misure anche per i vincitori dei precedenti concorsi del 2016 e del 2018: potranno scegliere di essere assunti in ruolo in una regione diversa da quella della propria graduatoria.
Eliminate le impronte per i presidi
All’articolo 3 vengono abrogate le disposizioni per la rilevazione biometrica degli accessi a scuola per i dirigenti scolastici e il personale Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo) previsti dalla Legge 56 (ex ministra Bongiorno) del 2019.
Assunzioni più snelle per dirigenti scolastici
Saranno assunti con un concorso per titoli ed esami i nuovi dirigenti scolastici e non più con il corso-concorso previsto dall’attuale normativa. La misura è stata presa per semplificare e velocizzare le procedure di selezione dei futuri capi di istituto. Il Consiglio dei ministri ha anche autorizzato l’assunzione a tempo determinato di 59 nuovi dirigenti tecnici (gli ispettori scolastici) per porre rimedio alla carenza di questi anni: sarà presto bandito un nuovo concorso a tempo indeterminato.
Bando riservato per i “facenti funzione”
Gli assistenti amministrativi che per almeno tre anni hanno svolto le funzioni di Dirigenti facenti funzione (Dsga) potranno partecipare a un concorso riservato. I vincitori saranno immessi in ruolo in subordine a quelli del concorso ordinario in svolgimento.
Semplificati i servizi di pulizia delle scuole
La Legge di bilancio per il 2019 ha previsto il ritorno dei servizi di pulizia “interni” attraverso l’immissione in ruolo di 11.200 collaboratori scolastici da scegliere tra il personale delle imprese che abbia almeno dieci anni di servizio nelle scuole: il decreto ora stabilisce che la procedura selettiva avvenga per soli titoli così da consentirne il completamento entro il 31 dicembre 2019. Si stima un risparmio di 170 milioni di euro per il 2020.
rep
Università, le Abilitazioni scientifiche durano 9 anni
Passa da sei a nove anni la validità delle Abilitazioni scientifiche nazionali. L’articolo 5 del decreto modifica quanto stabilito dalla Legge 240 del 2010.
Atenei e istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) sono ora esenti dall’obbligo di ricorrere al Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) per l’acquisto di beni e servizi destinati alla ricerca.
Stabilizzazioni per i precari degli Enti di ricerca
I precari degli enti di ricerca che hanno maturato anzianità di servizio con assegni di ricerca potranno essere stabilizzati dai rispettivi Enti.
Alla fine del Consiglio dei ministri Fioramonti ha detto: “Oggi approviamo un decreto legge che dimostra la grande volontà di questo Governo di combattere il precariato nella scuola garantendo il numero più alto possibile di cattedre a partire da settembre 2020. E’ un impegno preciso quello di mettere la scuola davvero al centro del Paese perché è dalle scuole che comincia la costruzione di una nuova società”.
Soddisfatti i sindacati. Il segretario di Flc Cgil, Francesco Sinopoli, dice: “A questi primi passi tanti ancora, e in tempi rapidi, dovranno seguire, primo fra tutti un sistema strutturale di abilitazione e formazione dei docenti insieme alla regolarità nell’indizione dei concorsi”. Si spinge perr un nuovo provvedimento in favore dei Diplomati magistrali.
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