Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola 15.12.2015.
Tra le novità della legge 107 del 2015, c’è il “riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria”, attraverso “l’introduzione di un sistema unitario e coordinato”.
In pratica i concorsi a cattedra, così come li conosciamo, spariranno, al loro posto verranno implementati regolari concorsi, ai quali potranno accedere tutti i laureati magistrali, ma che non consentiranno subito la cattedra bensì daranno il via a ulteriori tre anni di tirocinio retribuito all’interno degli istituti scolastici.
Insomma, 3 anni a 300-400 euro mensili, con mansioni affini o aderenti quelle dei normali docenti.
“I vincitori sono assegnati a un’istituzione scolastica o a una rete tra istituzioni scolastiche. A questo fine sono previsti tirocini formativi e la graduale assunzione della funzione docente, anche in sostituzione di docenti assenti”.
In allarme, scrive Il Fatto Quotidiano, gli abilitati che non passeranno il prossimo concorso a cattedra, a cui il MIUR ha spiegato: “Al momento ci sono dei tavoli di lavoro, c’è una delega al governo, ma ancora è tutto in progress”, però ha pure affermato che “l’abilitazione è un titolo utile per l’insegnamento ma non è una garanzia che si insegni al 100%. Noi non stiamo costruendo il nostro lavoro pensando ai bocciati – gli abilitati che non passeranno il concorso del 2016 – ma pensando ai 63mila che saliranno in cattedra. Il concorso precedente aveva 300mila partecipanti e 12mila cattedre, ci sembra si stia facendo già tanto”.
In merito poi al bando del concorso, che doveva essere pubblicato entro il primo dicembre del 2015, il MIUR spiega: “Stiamo aspettando che passi il decreto sulle classi di concorso, se ne parla dunque per fine dicembre”