di Lidia Catalano, La Stampa 28.4.2016.
– Nel giorno delle prime prove scritte segnalate irregolarità a Roma e Palermo: «Mancano le commissioni». La replica: «Non ci risulta». E i sindacati proclamano lo sciopero generale.
Si è aperto tra le polemiche e qualche denuncia il primo giorno del concorso scuola 2016. Questa mattina alle 8 i primi 1.356 candidati si sono presentati nelle sedi previste dagli uffici scolastici regionali per rispondere agli 8 quesiti, per la prima volta al computer. I primi a cimentarsi con lo scritto sono stati i professori di Storia dell’arte, Scienze, tecnologie e tecniche agrarie, Laboratorio di liuteria, Design del libro, Scienze e tecnologie nautiche e Laboratorio di scienze e tecnologie meccaniche. Ma la partenza – denunciano le associazioni dei precari – è stata tutta in salita. Sui social network molti hanno segnalato che è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per mettere a verbalel’assenza della commissione esaminatrice e delle griglie di valutazione. I disordini sono stati segnalati in particolare all’Istituto Virgilio di Roma e al Mario Rutelli di Palermo. Il ministero però ha smentito le irregolarità:«Smettiamola, il concorso è partito regolarmente», ha dichiarato all’Ansa il Miur.
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I paletti di accesso al concorso imposti dalla Buona Scuola hanno fatto insorgere i non abilitati, che hanno presentato una pioggia di ricorsi al Tar e hanno fatto storcere il naso anche agli stessi abilitati: «Ci hanno già giudicati, cos’altro dobbiamo dimostrare?», è il commento più diffuso tra gli iscritti ai gruppi Facebook «No concorso». Il Miur ha dovuto fare i conti anche con una serie di intoppi burocratici, come la penuria di commissari, l’assenza di griglie di valutazione univoche o la polemica sulla pubblicazione tardiva del bando, prevista entro l’1 dicembre e slittata al 29 febbraio.
GIANNINI: “SI TORNA ALLA COSTITUZIONE”
Questa mattina il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è intervenuta ai microfoni di Rainews24: «Sono prove innovative, tengono conto che gli aspiranti docenti sono tutti abilitati e quindi abbiamo già avuto modo di controllare verificare le loro competenze la loro conoscenza delle materie su cui si presentano. Quello che ci interessa è verificare come sanno insegnare, quindi sia nell’orale che nello scritto sarà prevalente la metodologia, la volontà di vedere se saranno dei buoni insegnanti». «Credo – ha detto il ministro – che sia storicamente il concorso più grande che la scuola italiana abbia organizzato,finalmente si torna alla Costituzione dopo tantissimi anni in cui i concorsi erano stati bloccati». In merito ai ricorsi il ministro ha spiegato: «Ci sono stati alcuni ricorsi parliamo di unità su centosessantacinquemila domande inoltrate quindi un numero piccolissimo».
PROCLAMATO LO SCIOPERO GENERALE
Intanto i sindacati della scuola – Cgil, Cisl, Uil e Snals – hanno proclamato per il 23 maggio uno sciopero generale. L’annuncio è arrivato nel corso di una manifestazione a Montecitorio cui hanno partecipato le sigle insieme a docenti, Ata e dirigenti provenienti da tutta Italia, per «raccontare la loro idea di scuola: «Una scuola vera, fatta di partecipazione, collegialità, autonomia e contrattazione, una scuola che valorizza tutte le professionalità e ascolta i bisogni di tutto il personale che vi lavora ogni giorno». L’annuncio non è piaciuto al ministero. «Trovo singolare proclamare uno sciopero contro un governo che assume ed annunciarlo nel giorno in cui parte un concorso da 63.712 posti – è il commento di Giannini – Ricordo che questo è un governo che investe sull’istruzione 3 miliardi di euro in più all’anno».
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