Concorso sostegno: in Lombardia 171 candidati per 4 mila posti. In Sicilia in 3 mila per 51 posti

di Gianna Fregonara,  Il Corriere della sera, 8.2.2024.

In assenza di una programmazione e di una gestione migliore l’inclusione resta prigioniera di un meccanismo che non funziona

Gilda Venezia

Bastano pochi numeri a far capire perché per molti studenti e molte famiglie l’inclusione e il sostegno scolastico siano una chimera. Non è una novità ma il concorso bandito il mese scorso dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è lì a dimostrarlo: i candidati al ruolo di insegnante di sostegno sono tutti al Sud ma i posti sono nelle regioni del Nord e moltissimi resteranno vuoti per mancanza di aspiranti insegnanti. Per gli studenti e le classi che necessitano di docenti stabili di sostegno continuerà la girandola di supplenti, più o meno tutti in deroga, cioè senza specializzazione.

I dati

A denunciare il paradosso è di nuovo la Cisl, che ha pubblicato i dati elaborati delle iscrizioni al concorso che sta per svolgersi e per il quale erano stati individuati poco più di 15 mila posti di ruolo da coprire. Ecco i dati principali e paradossali. In Piemonte per la scuola dell’Infanzia ci sono 232 posti e soltanto 39 candidati. 1357 per la primaria per i quali si sono iscritti al concorso in 48, 148 candidati per 733 posti della secondaria di primo grado e, al contrario, ben 546 candidati per 54 posti nella secondaria di secondo grado. Non va meglio in Lombardia dove sono in 84 per 440 posti nella scuola dell’infanzia e 171 per 4.111 posti nella primaria, 530 per coprire 2.091 posti alle medie e 1434 per 122 posti alle superiori. Tutto il contrario per regioni come la Sicilia e la Campania. Ecco i loro dati: in 1664 su contenderanno la graduatoria per 18 posti nell’infanzia in campania, in 3484 i 60 della primaria, in oltre duemila i 74 posti delle medie e quasi 5 mila per 38 posti alle superiori. In Sicilia sono 1299 per 15 posti all’infanzia, 3357 per 51 alle elementari e 3337 per i 50 delle medie e ben 5538 per 31 posti nelle scuole superiori.

Le cause

Non è una novità assoluta che i concorsi per il sostegno non riescano a selezionare abbastanza professori da inserire nei posti liberi. Frutto anche di una programmazione che andrebbe gestita meglio dei Tfa da parte delle Università, ma non solo. Il calo demografico nelle regioni del Sud e il maggiore interesse per il lavoro di insegnante fanno il resto. Commenta Ivana Barbacci: «Occorre superare l’affidamento in esclusiva alle Università della gestione di questi percorsi: abbiamo proposto ripetutamente di valorizzare il ruolo che le scuole stesse potrebbero svolgere, oltre a quello di ospitare le attività di tirocinio. Così come andrebbe considerata l’opportunità di offrire alle migliaia di docenti ogni anno in servizio sui posti di sostegno – senza i quali, è bene ricordarlo, il sistema andrebbe in tilt – l’opportunità di conseguire la specializzazione, supportando e valorizzando anche in termini formativi l’esperienza di lavoro che acquisiscono sul campo». Quanto alle politiche sul sostegno Barbacci ritiene che siano inefficace: «Inasprire i vincoli, ad esempio, non serve a nulla finché il tasso di precarietà sui posti di sostegno supera, come oggi avviene, il 50%. Il primo passo da compiere, certamente impegnativo ma ineludibile, è proprio quello di aumentare in modo significativo il numero dei posti in organico di diritto. Dopo di che, occorre intervenire sui percorsi di acquisizione dei titoli di specializzazione e sulle modalità di reclutamento».

Concorso sostegno: in Lombardia 171 candidati per 4 mila posti. In Sicilia in 3 mila per 51 posti ultima modifica: 2024-02-11T05:20:46+01:00 da
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