di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 5.11.2018
– C’è attesa per il bando del concorso straordinario infanzia e primaria: infatti, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che regola la procedura, è atteso il bando, che andrà a precisare le scadenze per presentare le domande e le altre informazioni utili per i partecipanti.
Tuttavia, rispondiamo ad alcuni lettori che ci hanno inviato una richiesta specifica. “Su Istanze online è già visibile la pagina dedicata al concorso, ma non fa compilare la domanda. Perchè?”
L’istanza si potrà inoltrare quando il bando sarà pubblicato
La risposta è semplice: nonostante sia già visibile la pagina, la domanda non può essere compilata ed inoltrata perché il bando non è stato ancora pubblicato e pertanto non esiste nè una data di inizio, nè una data di chiusura delle istanze.
Possiamo affermare al momento solo che “Il termine per la presentazione dell’istanza di partecipazione al concorso è posto alle ore 23,59 del trentesimo giorno successivo alla data iniziale indicata nel bando per la presentazione delle istanze“.
Le istanze di partecipazione al concorso: il bando specificherà le modalità
Il decreto disciplina alcuni punti salienti per l’inoltro dell’istanza di partecipazione al concorso. Oltre alla scadenza, già riportata, ricordiamo che i candidati possono presentare istanza di partecipazione, a pena di esclusione, in un’unica regione per una
o più delle procedure concorsuali per le quali posseggano
i requisiti. Inoltre, il candidato concorre per più procedure concorsuali mediante la presentazione di un’unica istanza con l’indicazione delle procedure concorsuali cui intenda partecipare.
Il decreto disciplina anche che i candidati presentano l’istanza di partecipazione ai concorsi esclusivamente a mezzo delle apposite funzioni rese disponibili nel sistema informativo del Ministero ai
sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni. Le istanze presentate con modalità diverse non sono prese in considerazione.
Per quanto riguarda invece i residenti all’estero, qualora non in possesso delle credenziali di accesso al sistema informativo, acquisisce dette credenziali presso la sede dell’Autorità consolare
italiana. Quest’ultima verifica l’identità del candidato e comunica le risultanze all’USR competente a gestire la relativa procedura concorsuale, che provvede alla registrazione del candidato nel sistema informativo. Ultimata la registrazione, il candidato riceve dal sistema informativo i codici di accesso per l’acquisizione telematica della istanza nella successiva fase prevista dalla procedura.
Sarà comunque il bando a precisare il contenuto dell’istanza, ed indicherà anche quali elementi siano necessari a pena di esclusione dal concorso.
Quali informazioni fornirà il bando?
Il bando di concorso, che potrebbe già arrivare domani, 6 novembre, fornirà le seguenti indicazioni:
a) i requisiti generali di ammissione al concorso
b) il termine, il contenuto e le modalità di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso.
c) l’organizzazione della prova orale
d) le modalità di informazione ai candidati ammessi alla procedura concorsuale;
e) i documenti richiesti per l’assunzione;
f) l’informativa sul trattamento dei dati personali.
Chi potrà partecipare al concorso
Il concorso straordinario da 12 mila posti consisterà in una prova orale e nella valutazione dei titoli, il cui esito produrrà un punteggio ma nessuna esclusione.
Come abbiamo già scritto, potranno partecipare alla procedura:
- i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 e i laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni, almeno due annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le scuole statali.
- La partecipazione al concorso, relativamente ai posti di sostegno, è invece solo consentita a coloro che siano in possesso dei succitati requisiti. Inoltre, per tali posti sarà necessario possedere il titolo di specializzazione (anche conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).
I candidati potranno presentare la domanda di partecipazione in un’unica regione per una o più delle procedure.
Il termine per la presentazione dell’istanza è fissato alle 23.59 del trentesimo giorno successivo alla data iniziale indicata nel Bando per la presentazione delle domande.
Come calcolare il servizio
Un anno di servizio, ribadiamo, è valido quando si raggiungono i 180 giorni.
Questo vuol dire che per partecipare, secondo quanto riporta l’articolo 11, comma 14, del legge 3 maggio 1999 n. 124., bisogna aver prestato servizio, anche non continuativo, per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
In alternativa, viene considerato valido il servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami. Tali giorni di servizio obbligatori, ricordiamo, devono essere stati svolti negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando.
Ricordiamo che non è possibile sommare servizi che si riferiscono ad anni scolastici differenti, per cui i 180 giorni vanno calcolati solo per un anno scolastico.
Per cui, in definitiva, non è necessario aver accumulato due anni di servizio per intero, ma che ogni anno abbia almeno 180 giorni di servizio o l’assunzione a tempo determinato per un intero quadrimestre dal 1° febbraio. Sempre negli ultimi otto anni.
Non vale il servizio nelle scuole paritarie
Invece, a proposito di conferme, c’è da segnalare l’impossibilità di valutare come valido il servizio svolto nelle scuole paritarie.
Su questo punto, nonostante le proteste di molti docenti, l’amministrazione non ha voluto fare marcia indietro. Sin dal decreto dignità, il requisito per partecipare al concorso, è quello dell’obbligo di avere svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici almeno due annualità di servizio specifico, “presso le istituzioni scolastiche statali valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n° 124 e successive modificazione”.
Le scuole paritarie, riconosciute ai sensi della legge 62 del 10 marzo 2000, pur assolvendo un servizio di istruzione pubblica, rientrano nel comparto delle scuole non statali, ma, proprio in virtù della equipollenza generalmente riconosciuta come servizio pubblico, sorprende un po’ tale presa di posizione della maggioranza che ha presentato l’emendamento.
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