Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola 4.11.2015.
Diventano sempre più definite le informazioni che trapelano dal Miur sulle modalità di selezione relative al nuovo concorso per selezionare 63.700 nuovi docenti.
Prima di tutto informiamo i candidati al concorso, non meno di 200mila potenziali, che le regole e i programmi su cui dovranno prepararsi rimangono sostanzialmente quelli previsti per le ultime selezioni dirette, definite dall’articolo 400 del decreto legislativo 297 del 1994, modificato dal comma 113 della Legge 107 della Buona Scuola (la normativa di riferimento è contenuta nella sezione ‘Correlazioni’). Inoltre, se l’amministrazione non cambierà idea all’ultimo momento, nessuna prova scritta riguarderà la verifica della cultura generale: tutte le verifiche saranno incentrate, quindi, più specificatamente su disciplina e normativa scolastica. Oltre alla presenza di una prova di lezione simulata, non si esclude anche la somministrazione di quesiti a risposta chiusa.
Non mancano le notizie contraddittorie rispetto a quanto detto sinora da stampa e mass media radio-televisivi. Anche rispetto a quanto indicato il 4 ottobre dal ‘Sole 24 Ore’, alla Tecnica della Scuola sono pervenute informazioni diverse: se al quotidiano economico risulta che “per infanzia e primaria si pensa di mantenere la prova preselettiva” e che alla “alla primaria, poi, sarà richiesto un livello minimo per l’inglese”, alla nostra testata giornalistica sono pervenute indicazioni che portano alla cancellazione della prova preselettiva per tutti gli ordini scolastici. Il motivo è duplice: oltre che essere molto costosi, i test d’accesso alle prove scritte negli ultimi anni hanno comportato una miriade di ricorsi. Con l’amministrazione spesso soccombente.
Per quanto riguarda le immissioni in ruolo del prossimo triennio, rimane in vigore la norma che stabilisce l’assunzione di metà contingente annuale da GaE e metà “pescando” da quelle composte dei vincitori del concorso. Ciò non varrà, però, per tutte le discipline, visto che diverse sono già esaurite. Pertanto, al Miur contano di rispettare le 60 mila assunzioni derivanti dal concorso a cattedra, come anche previsto dalla lettera C del comma 109 della Legge 107/15.
Un altro aspetto non considerato dal ‘Sole 24 Ore’ è quello della prova concorsuale prevista per almeno 6-7mila posti da destinare al sostegno: ebbene, tutti i candidati docenti specializzati nell’insegnamento per alunni disabili dovranno misurarsi con un concorso a parte. Quindi dai contenuti diversi dalla selezione per accedere alle discipline d’insegnamento comuni.
Il concorso, inoltre, non potrà essere effettuato con le nuove classi di concorso appena approvate, seppure con alcune riserve, dal Consiglio di Stato. Non ci sono proprio i tempi tecnici perché, in poco più di tre settimane, le commissioni Cultura di Camera e Senato, nonché il Consiglio dei ministri, possano approvare le nuove tabelle e classi concorsuali.
La Tecnica della Scuola è poi in grado di fornire la stima di aspiranti docenti che chiederanno di partecipare al concorso che si bandirà entro il 1° dicembre 2015: circa 50mila sono abilitati attraverso il primo e secondo ciclo di Tfa, 35mila dovrebbe essere precari residui rimasti “intrappolati” nelle GaE, a cui si aggiungono fino a 70mila abilitati attraverso il diploma magistrale.
L’ultima notizia riguarda il terzo ciclo Tfa: partirà subito dopo la scadenza per accedere al concorso a cattedra, quindi nel prossimo mese di gennaio.
Di seguito è possibile visionare il DECRETO LEGISLATIVO 16 aprile 1994, n. 297 INTEGRATO DALLA LEGGE 13 luglio 2015 n.107, di cui sta tenendo conto la commissione ministeriale nel redigere il bando di concorso per 63.700 nuovi docenti in via di emanazione.