Informazione scuola, 15.2.2020
– Il problema vero é quello di sganciarsi dal pubblico impiego, altrimenti i contratti resteranno sempre questi, euro in più, euro in meno; forse si inventeranno qualcosa in più, ma smpre come salario accessorio da distribuire a una minoranza di docenti ed Ata secondo la categoria dell’impegno e del merito, definito al tavo di istituto. Se non si supera questo scoglio, di aumenti che non possono andare oltre l’inflazione programata, come ben individuato dal prof Sandro Gigliotti, fondatore della Gilda, 30 anni fa non ci saranno per i docenti mai contratti dignitosi, a prescindere poi dal reperimento nelle leggi di bilancio delle risorse economiche necessarie , per noi sempre insufficienti.
Quindi non credo che il M5s possa fare meglio del PD o viceversa, e lo penso di qualunque altro partito o che la colpa sia solo dei sindacati.
Il problema é questo. Sic stantibus rebus o se preferite rebus sic stantibus
Ma poi diciamecelo francamente, noi docenti, noi cosa siamo disponibili a fare oltre a prendercela con un partito o con i sindacati o con il Fato o a lamentarci. Guardate i cugini Francesi come si comportano.
Noi non siamo capaci neppure di bloccare le attività aggiuntive e progetti, dimetterci dagli incarichi e disertare le gite e rifiutare tutto quanto non sia obbligatorio da contratto. Non siamo capaci di resistenza civile nei Collegi. Di che parlamo?
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