Contratto economico, avremo l’adeguamento?

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dal blog di Gianfranco Scialpi, 4.10.2022.

Gilda Venezia

Contratto economico, la trattativa è in salita. Nessun nuovo stanziamento. Si rischia di non avere l’adeguamento

Contratto economico, la trattativa complicata

Contratto economico. La trattativa è in salita. Aggiungerei che il percorso presenta delle pendenze e degli ostacoli significativi. Lo stallo è dovuto alla presa di posizione di alcuni sindacati (non tutti) che hanno congelato la firma, in quanto ritengono insufficienti le cifre stanziate dalle leggi di Bilancio 2019-21. Difficilmente le loro richieste saranno accolte. Lo scrivevo qualche settimana fa: “Il maggior ostacolo alla fìrma rimanda alle risorse stanziate. Sarà difficile che la Legge di Bilancio 2023 possa prevedere ulteriori stanziamenti. Lo impedisce la gabbia salariale del D.Lvo 29/93 che, seppure abrogato (D.lvo 165/01), è ancora stranamente attivo. E’ stato solo modificato il riferimento al tasso d’inflazione programmata. A questo occorre aggiungere che ci sono poche risorse economiche. E’ di questi giorni la difficoltà del Governo a reperire denaro per sostenere il tessuto sociale dalla grave crisi energetica”.Purtroppo lo scenario ipotizzato sta divenendo sempre più concreto. I numeri previsti dal Nadef non lasciano dubbi: “Nell’aggiornamento della Nota, secondo le prime stime, il PIL sarà tagliato, dal 2,3% della precedente stima, allo 0,7%-0,8%. Di conseguenza l’indebitamento salirà fino al 5%, in aumento rispetto al 3,9% del Def”.

Il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano

Era plausibile l’ipotesi che non si potessero ottenere nuove risorse, rispetto a quelle stabilite dalle Leggi di Bilancio 19-21. L’ultima notizia di una quota aggiuntiva utile (300 milioni) a sbloccare la trattativa contrattuale risulta il classico specchietto per le allodole, utile a nascondere la realtà. Scrive R. Palermo “Con la decisione di queste ore si è semplicemente decisa una diversa allocazione di soldi che erano già nella disponibilità del comparto, spostando 300 (o 340) milioni di euro dalla contrattazione di istituto al contratto nazionale“. In altri termini, siamo di fronte a una semplice partita di giro.
Lo scenario internazionale sta peggiorando con le inevitabili conseguenze economico-sociali. Per contenere l’inevitabile disagio il nuovo Governo dovrà reperire risorse. Ovviamente lo sguardo ricadrà su quelle già disponibili. E’ di queste ore la denuncia della Uil-scuolaE’ già successo: quasi 2 miliardi di euro destinati alla scuola scostati dai fondi del PNRR. E si prosegue: 300 milioni del budget a disposizione per il rinnovo del contratto di lavoro del personale della scuola, altri 28 milioni dal fondo di istituto vengono destinati ad altro. Misure dettate da politiche ragionieristiche con le quali ci si preoccupa di restare nel quadrato delle misure di gestione della finanza pubblica, senza curarsi delle conseguenze, né delle priorità-Così, mente il Governo ancora in carica cerca risorse destinate ad arginare gli effetti di una congiuntura economica imprevedibile e si cerca di delineare nella Nadef misure a tutela dei bilanci delle famiglie…
Qualche mese fa, purtroppo  lo avevo scritto: occorre fare presto a firmare. Diversamente si rischia di vedersi ridurre l’adeguamento o di sentirsi dire che occorre fare un sacrificio per il Paese, rinunciando al compenso. Si ripeterà il canovaccio del 2010, quando fu congelato il contratto della scuola ( e non solo)?

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Contratto economico, avremo l’adeguamento? ultima modifica: 2022-10-04T20:43:17+02:00 da
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