Contratto, gli aumenti ci sono

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di Marco Nobilio,  ItaliaOggi   31.10.2017

– Arrivano a 89 euro lordi, salvo il bonus degli 80 euro.

Ci sono 300 milioni per recuperare il mancato rinnovo del contratto di lavoro nel 2016, 900 milioni per il 2017 e 2,850 miliardi per il 2018. Tutto da dividere tra i dipendenti delle amministrazioni statali, precisa la legge di Bilancio (per le altre amministrazioni locali le risorse saranno a carico dei rispettivi bilanci), dei quali, circa un milione, lavora nella scuola: i docenti sono oltre 700 mila, i rimanenti sono Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari): 89 euro lordo stato al mese a testa. Gli stanziamenti sono stati previsti dal governo e sono indicati nell’articolo 58 del disegno di legge di Bilancio presentato dal governo al senato il 29 ottobre scorso.

L’articolo 18 del dispositivo prevede un ulteriore stanziamento che dovrebbe porre a riparo i redditi di chi ha incassato gli 80 euro disposti dalla finanziaria dell’anno scorso. Il governo, infatti, ha previsto un innalzamento degli scaglioni di reddito nell’ordine di 600 euro l’anno.

Ciò vale sia per coloro che percepivano gli 80 euro per intero, sia per coloro che lo introitavano in forma ridotta. L’adeguamento si è reso necessario perché, a seguito degli incrementi retributivi che dovrebbero seguire al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici (e dunque anche dei lavoratori della scuola) si correva il rischio di cancellare il bonus degli 80 euro sostituendolo con l’incremento retributivo.

Il bonus degli 80 euro, infatti, è una detrazione fiscale che si traduce in uno sconto sulle tasse di 640 euro annui. Lo sconto viene applicato per interno ai soggetti che non superano un reddito annuo di 24 mila euro. E viene dato in forma ridotta a chi guadagna più di 24 mila euro l’anno, ma non supera i 26 mila.

Per esempio, chi guadagna 25mila euro l’anno, anziché fruire di una detrazione di 640 euro l’anno (80 euro per 12 mesi) ha diritto a una detrazione di 320 euro. La detrazione spettante a chi guadagna più di 24 mila euro l’anno, ma non più di 26mila si calcola in questo modo: si fa la differenza tra 26 mila euro e il reddito effettivo; poi il risultato si moltiplica per 640 e il prodotto si divide per 2 mila. Per evitare che gli aumenti cancellassero o riducessero la detrazione, l’esecutivo ha aumentato il primo scaglione di reddito (quello che dà diritto alla detrazione intera) da 24 mila a 24.600 euro. Mentre il secondo scaglione è stato elevato da 26 mila a 26.600 euro.

Il governo ha previsto un incremento di 5 milioni di euro nel 2018 per promuovere il sistema di formazione terziaria non universitaria. I fondi aggiuntivi saranno pari a 15 milioni nel 2019 e si stabilizzeranno nell’ordine di 30 milioni in più all’anno dal 2020. Con un decreto del ministero dell’istruzione, da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, saranno definiti i programmi di sviluppo a livello nazionale che beneficeranno dei relativi fondi.

Il dicastero di viale Trastevere definirà, sempre per decreto da emanarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, i requisiti che dovranno possedere gli istituti tecnici superiori per poter rilasciare il diploma di tecnico superiore e le modalità di rilascio del diploma. «Crediamo nel percorso post diploma non universitario», ha detto Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’istruzione «ora si facciano avanti le aziende che cercano e non trovano personale, gli Its servono a questo formando insieme le figure professionali che non si trovano».

In più, le convenzioni per i servizi di pulizia e i servizi ausiliari scadute il 31 agosto saranno prorogate fino al 30 giugno 2019. A questo proposito il governo ha previsto una stanziamento di 192 milioni di euro per l’esercizio 2018 e a 96 milioni di euro per il 2019.

Presidi, il dispositivo prevede anche uno stanziamento nell’ordine di 37 milioni per il 2018 e di 41 milioni per il 2019 e di 96 milioni dall’anno 2020 per aumentare le retribuzioni dei dirigenti scolastici in nome dell’equiparazione ai livelli dello stato: circa 400 euro lordi in più al mese.

È previsto, inoltre, un incremento di 19,5 milioni annui del fondo per retribuire i supplenti degli assistenti tecnici e amministrativi chiamati a sostituire i titolari assenti. A questo proposito, il dispositivo prevede che le sostituzioni potranno avvenire a partire dal 30° giorno di assenza in deroga a quanto previsto dalla legge, che prevede il divieto assoluto di disporre supplenze brevi per sostituire assistenti tecnici. E tale preclusione vale anche per gli assistenti amministrativi, salvo che nell’organico dell’istituzione scolastica vi siano solo 3 assistenti amministrativi (si veda l’articolo 1, comma 332, della legge 190/2014).L’autorizzazione ad assumere supplenti si applica, però, solo in caso di assenze superiori a 30 giorni (in un’unica soluzione) e a patto che vi siano soldi a sufficienza.

Nel 2018 sarà bandito anche un concorso per il reclutamento dei direttori generali dei servi amministrativi. Alle selezioni saranno ammessi pure gli assistenti amministrativi che abbiano prestato servizio in sostituzione del dgsa per almeno tre anni anche se non in possesso dei requisiti professionali previsti dal bando.

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