Contratto scuola 2019-21, confermato il criterio dell’ottimizzazione

dal blog di Gianfranco Scialpi, 2.5.2022.

Gilda Venezia

Contratto scuola 2019-21. L’atto d’indirizzo non lascia dubbi. Sarà un altro contratto povero e scarsamente motivante e con il principio dell’ottimizzazione confermato. E’ così dal 1993. Non si comprende lo stupore.

Contratto scuola 2019-21, l’atto indirizzo conferma il solito trend

Contratto scuola 2019-21. Finalmente si torna a parlare dell’immediato. Gira in Rete una bozza dell’atto d’indirizzo che in verità è un quasi copia-incolla di quella presentata ai sindacati a fine gennaio. La differenza più significativa, che non sorprende, è il passaggio riguardante le figure strumentali. Si auspica la loro valorizzazione, ma al momento di quantificarla monetariamente ci si accorge che il suo peso (inadeguato) resta invariato rispetto al presente. Lo ha fatto presente R. Palermo che pone l’attenzione sul seguente passaggio “gli incarichi connessi alle predette funzioni non dovranno comportare l’esonero dall’insegnamento e ulteriori oneri”
Chi segue le vicende contrattuali dal 1990, è consapevole che si ripete ogni volta lo stesso canovaccio. Inizialmente il palcoscenico è occupato da diversi imbonitori con proclami da botti di fine anno, declinati in richieste di aumenti esagerati, contra legem ( il D.lvo 29/93 non li consente). Segue la fase in cui i sindacati chiamano allo sciopero la categoria per convincere il governo ad elargire questi aumenti.  Il viaggio tra le stelle dura poco, perché la realtà riprende il sopravvento con compensi irrisori, accompagnati dai commenti sindacali che tentano di nascondere l’obiettivo mancato.

Occorre osservare la foresta e non l’albero (F. Hegel)

Difficilmente se restiamo sulla singola vicenda si riesce a comprenderne il contesto, le coordinate legislative e culturali che impediscono ai docenti di ricevere stipendi europei. Come ha scritto F. Hegel è necessario ampliare lo sguardo alla foresta e non al singolo albero (il singolo contratto).
Dal 1995 la scuola della Repubblica (art. 2,3, 34) è divenuta azienda (Carta dei servizi, legge sull’autonomia scolastica). I principi regolativi sono la soddisfazione del cliente, l’ottimizzazione e l’efficacia.
Il primo ha giustificato la stesura del Pof, Ptof…  Inoltre ha permesso ai genitori di entrare a gamba tesa nella didattica, ponendosi sullo stesso piano degli insegnanti. In alcuni casi l’intromissione ha portato alle violenze verbali e fisiche sui docenti.
Dal punto di vista contrattuale gli adeguamenti contrattuali, i vari incarichi che si sono moltiplicati nel tempo, la formazione non retribuita ed effettuata in orario di servizio, rispondono al criterio dell’ottimizzazione (minimo investimento e massimo risultato). In alcuni casi, il principio porta a una partita di giro. In altre parole a uno spostamento di risorse tra le voci, lasciando invariati i totali. E’ il caso delle risorse legate alle ore di formazione da elargire nel lontano 2027. Queste sono reperite “ mediante razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027″ (art.16 comma 5 Decreto legge n.36/2022).
Concludendo sarà così per diversi anni. E’ il Def 2022-24 che ha definito il percorso di risparmio fino al 2035!

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Contratto scuola 2019-21, confermato il criterio dell’ottimizzazione ultima modifica: 2022-05-02T21:08:58+02:00 da
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