dal blog di Gianfranco Scialpi, 10.4.2020
Il Coronavirus, sta incontrando “semafori rossi” che gli stanno imponendo dei rallentamenti. Ed ecco risalire la voglia di riprendere come prima. Ipotesi: rientro a scuola dei più piccoli.Sarebbe un azzardo!
Coronavirus, i contagi sono sempre tanti
Coronavirus, i contagi diminuiscono per qualche giorno e poi risalgono. Qualche esperto definisce queste ricadute come delle frenate. Se analizziamo la tabella degli ultimi giorni è possibile notare che la percentuale totale dei contagiati, dei casi attvii e delle morti aumenta anche se meno rispetto a qualche settimana fa. Le buone notizie vengono dalle percentuali dei guariti e in alcuni giorni dai parziali di ogni voce.
Il continuo tambureggiare del “riaprire”
Questa è la situazione. Sicuramente iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Ma è un punto ancora di piccole dimensioni. Quindi occorrerebbe confermare le restrizioni. E invece? Inizialmente M. Renzi e poi la Confindustria stanno proponendo di forzare i tempi per una graduale riapertura.
Probabilmente per loro non è chiara la situazione. Al momento non è disponibile un vaccino. L”eventuale azzeramento del contagio, non significa che il virus sia stato sconfitto, ma semplicemente tenuto lontano, mantenendo però la sua pericolosità. Stiamo adottando la strategia del contenimento attraverso il distanziamento! E sicuramente l’approccio condizionerà pesantemente le nostre esistenze per 12-18 mesi (somministrazione del vaccino).
Come hanno dichiarato G. Conte e R. Speranza dovremo imparare a convivere con il virus per diverso tempo. Questo non significa che saremo costretti a rimanere fermi. Ma altra cosa è forzare i tempi.
Rientro dei più piccoli. Una follia!
illustrate sinteticamente la situazione e anche le prospettive dei prossimi mesi, qualcuno avanza l’ipotesi di un rientro dei più piccoli. Ha dichiarato M. Ascani (Viceministra del MI): “Grazie al confronto con gli esperti all’interno della Commissione si stanno ipotizzando ipotesi e orientamenti per la gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di fornire risposte adeguate per assicurare ai più piccoli linee di rientro in sicurezza”.
Resto basito! L’On. conosce le scuole? E in particolare la dinamica relazionali delle sezioni che vivono di un’alta densità relazionale? A. Ascani conosce gli inevitabili assembramenti in entrata e in uscita dei genitori con i figli?
La risposta migliore l’ha data G. Cerini sul Corriere della Sera “Il distanziamento sociale in un asilo nido non è altro che un ossimoro», si lamenta Giancarlo Cerini, presidente della commissione infanzia del ministero dell’Istruzione: andare al nido o alla materna significa contatto, esperienza, gioco, è impossibile immaginare di «bloccare» i bambini o di mettere mascherine e guanti. ”
A settembre occorrerà valutare il rientro dei più piccoli (infanzia e primaria), tenendo presente che andremo incontro all’autunno e inverno, stagioni ideali per un ritorno alla carica del Coronavirus. Ci converrà ripartire dallo start del 5 marzo?
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