di Luciano Mondello, Scuola in Forma, 9.4.2020
– L’azienda di Tecnologia Akamai ha diramato oggi i dati statistici sul traffico Internet dell’ultimo mese (inizio febbraio fine marzo), dopo la situazione emergenziale causata dal coronavirus. L’aumento medio di traffico di banda è pari a circa il 1000% rispetto a quello medio mensile in condizioni di normalità. Il picco di traffico dati è stato raggiunto il 31 marzo del corrente anno.
Coronavirus, lo smartworking principale causa dello stress di traffico internet: i dati diramati da Akamai parlano di un aumento del 30%
Quelli presentati da Akamai sono numeri da capogiro. Secondo gli studi statistici pubblicati della stessa azienda i dati si sarebbero moltiplicati in maniera esponenziale, fino ad un aumento massimo del 1000% rispetto al normale utilizzo della banda internet nel nostro Paese.
Secondo questa autorevole azienda il picco delle interazioni internet si è avuto il 31 marzo scorso. Le cause andrebbero ricercate nell’eccesso di smartworking. Non solo, ma anche le innumerevoli e contemporanee lezioni a distanza per quanto concerne la didattica online.
Ad accrescere il flusso di connessione sono state anche le attivazioni a dismisura di servizi in streaming o quelli dedicati all’intrattenimento. L’aumento del traffico Internet – dichiara la stessa fonte – è attualmente in forte crescita.
Da fine febbraio a fine marzo 2020 dunque si è registrato un aumento esponenziale pari al 30%. Questo dato sarebbe il 1000% in più rispetto al traffico mensile normale, ovvero a quello che ci sarebbe nell’arco di 30 giorni, in condizioni normali. Il dato in questo caso si attesta in media ad un +3%/mese.
Le connessioni in remoto dunque sono aumentate a dismisura per forza maggiore con l’aggravante di uno stress sulla banda dati disponibile per ogni nucleo familiare, in quanto i devices collegati su ciascuna utenza superano di tanto il numero consigliato dall’azienda fornitrice dei servisti di connessione.
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