di Luciano Mondello, Scuola in Forma, 17.4.2020
– Ecco i sorprendenti dati relativi ad uno studio scientifico australiano sulla didattica a distanza causata dall’emergenza Coronavirus. A rischio lo stato emozionale dei piccoli studenti.
L’allarme Coronavirus con la conseguente reclusione forzata di miliardi di persone sta comportando – almeno questo è quello che sostengono gli esperti– la più grande sperimentazione didattica educativa della storia.
Inizia con questa dissertazione uno studio scientifico, condotto dal Gonski Institute for Education dell’University of New South Wales (Australia) sull’uso della didattica a distanza e sui rischi legati alla salute dei suoi maggiori fruitori, ovvero i giovani studenti. La premessa anticipa una verità allarmante: la modalità di apprendimento a distanza, non solo impatta sulla salute dei giovani alunni, ma può determinare un aumento dei loro problemi comportamentali.
L’emergenza Coronavirus e la Didattica a Distanza: uno studio scientifico mette a nudo tutte le falle della più grande ‘sperimentazione’ didattica della storia
“Spesso i giovani studenti, i fruitori delle video lezioni sincrone, sono troppo distratti“. Questo è uno dei passaggi contenuti all’interno dello studio. Lo sono per via dell’eccessivo lasso di tempo che ogni giorno trascorrono davanti allo schermo dei loro computer o dei loro smartphone. Certo, gran parte di questo tempo lo passano non “solo” per studiare, ma anche per le loro incredibili performance sulle varie piattaforme per videogiochi. La lezione a distanza diventa quasi un modo lecito per distrarsi.
Purtroppo, non ci sono altre varianti a tutto questo. La sperimentazione che stiamo vivendo, attraverso il trasferimento del sapere tramite il web ha un buon sapore di ottimismo e di fiducia. Si è sempre più convinti che tutto quello che si sta facendo abbia molto senso. Ma è davvero così?
Lo studio scientifico australiano, intitolato “Growing Up Digital”, sta via via dimostrando tutto il contrario di questa tesi. Attraverso queste modalità si nasconde qualcosa di grave e pericoloso per la salute dei più piccoli. I risultatisembrano allarmanti, dimostrando che l’uso incontrollato della tecnologia impatti negativamente sulla salute fisica e mentale dei piccoli studenti.
Questo studio sulla scuola digitale (che non ha confini e nazionalità anche se è stato condotto in Australia) dovrebbe essere il primo di una lunga serie. A dichiararlo è il Prof. Pasi Sahlberg, coautore del rapporto condotto dallo staff del Gonsku Institute. Quello che si evince è allarmante: la situazione potrebbe repentinamente peggiorare, risultando persino imprevedibile capire quali possano essere nel prossimo ed imminente futuro le reazioni dei più giovani a tutto questo stress innescato nelle loro piccole menti.
I contenuti del report sullo studio scientifico australiano: “la situazione è allarmante, a rischio lo stato emozionale empatico dei più piccoli”
Si tratta di una sperimentazione per i nostri figli, afferma Sahlberg. Una sperimentazione senza che sia stato condotto prima uno studio che appurasse la sua fattibilità senza andare in contro a rischi concreti. E questo report adesso è a disposizione di tutti, a cose fatte però. La ricerca/statistica ha visto coinvolti più di 1900 intervistati, appartenenti ai diversi ruoli degli istituti scolastici australiani (istituti pubblici e privati). Tra questi: gli insegnanti, i presidi e anche il personale scolastico.
Il 59% degli intervistati dichiara che “è enormemente aumentato il numero di studenti troppo stanchi per apprendere”, con l’aumento esponenziale di problemi legati al loro comportamento e alle loro abitudini. Ecco alcune frasi estrapolate dal rapporto: «La digitalizzazione è diventata una forte distrazione dall’imparare e gli studenti sono meno capaci di concentrarsi sui compiti e lo studio. Ricorrono troppo spesso agli assistenti digitali di Apple e Android per trovare risposte alle domande e si distraggono con i videogiochi“.
E poi ci sono anche coloro i quali vedono in tutta questa frenetica attività a distanza anche uno scompenso di opportunità tra gli stessi fruitori. Preoccupazione e allarme è dimostrato, attraverso le risposte degli insegnanti intervistati, per gli studenti che non hanno libero accesso agli ausili didattici/informatici, determinando per questo motivo uno svantaggio e una ghettizzazione tra gli alunni mai visti prima. Nel report, infine, si fa cenno alla preoccupazione del tempo “eccessivo davanti allo schermo”, il quale potrebbe provocare un deficit del sonno e che potrebbe “aggravare il rischio di ansia e depressione”, oltre che far incrementare il numero di studenti con “problemi emotivi, sociali e comportamentali”, riducendo drasticamente anche lo stato emozionale empatico.
Lo sconcertante studio dimostra anche come stare immersi per intere giornate sul mondo digitale e sugli schermi (le finestre in cui ci si affaccia in questo mondo) fa si che le ore di sonno dei ragazzi si riducano drasticamente; sovente quelle poche ore in cui si dorme sono anche di scarsa qualità. I principali ricettori in negativo di questo trend sono proprio gli adolescenti e peggio ancora i bambini. Insomma, quello che si mette a rischio è la loro salute fisica oltre che mentale. Parliamo di un’intera generazione di giovani studenti (la generazione Covid-19).
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Coronavirus, lo studio sulla DaD: “A rischio salute e comportamento adolescenti” ultima modifica: 2020-04-18T05:45:12+02:00 da