Coronavirus possibili scenari per la scuola: lezioni fino a luglio, esami di Stato a settembre con commissione interna

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di Barbara Bianchessi, Professionisti Scuola Network, 14.3.2020

– La chiusura delle scuole fino al 3 aprile per l’emergenza Coronavirus spaventa tutto il mondo scuola. Se per quanto riguarda la validità dell’anno scolastico più volte il Ministro dell’Istruzione ha specificato che non ci sono problemi, l’ansia cresce in quei ragazzi che quest’anno dovranno sostenere l’esame di maturità. Per questo ci chiediamo cosa succederà terminata l’emergenza?

Esami di stato a settembre? 

Il ministero dell’istruzione starebbe pensando a un piano straordinario per gli esami di Stato, qualora l’emergenza dovesse andare avanti, utilizzando le esperienze dei territori colpiti da sisma, dove le attività didattiche furono sospese per mesi interi e dove gli studenti sostennero gli esami con solo prove orali.

Dunque anche nel caso del Coronavirus si potrebbe adottare una misura simile o comunque straordinaria. Il problema è che, qualora l’allerta dovesse andare avanti con ulteriori giorni di chiusura delle lezioni, l’anno scolastico sarebbe compromesso sotto l’aspetto della preparazione degli studenti: una piattaforma online non può infatti sostituire la scuola tout court!

Varie solo le proposte in discussione.

In base alle ultime decisioni, l’esame di maturità 2020 non dovrebbe prevedere l’interrogazione sull’alternanza scuola-lavoro, che viene messa in stop dato il periodo di emergenza e non si svolgeranno le prove INVALSI che, tra l’altro dovevano svolgersi proprio in questi giorni.

Non sembra, infatti, volontà del Ministero dell’Istruzione spostare le prove ad un’altra data, ma è più probabile un totale annullamento.

Vi è poi al vaglio anche la possibilità di evitare la figuradel commissario esterno per permettere ai ragazzi di essere giudicati solo da coloro che conoscano il loro percorso e soprattutto il programma svolto. In effetti, le regioni del Nord hanno avuto una maggiore chiusura rispetto alle altre scuole della penisola: uno stop che ha fermato di più i programmi di studio rispetto agli altri compagni.

L’ipotesi di avere una commissione solo interna permetterebbe di risparmiare soldi, di aiutare i ragazzi nella gestione dell’esame, anche se comprometterebbe l’obiettività dell’esame. Oltre questa soluzione sul tavolo delle ipotesi vi è anche l’idea di proporre dei programmi con minori argomenti data la lunga chiusura delle scuole.

La Ministra dell’Istruzione ha fatto sapere che non ha intenzione di assegnare il 60 politico a tutti, ma senza dubbio la maturità 2020 avrà delle facilitazioni e ai professori potrebbe essere chiesto di essere più indulgenti con le insufficienze meno gravi, dato che il limitato tempo di riapertura non offrirà molte possibilità di recuperare.

Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, invece ritenendo necessario «garantire il diritto allo studio per tutti e, in particolare, per coloro che sono impegnati negli esami di maturità» suggerisce che questi si potrebbero tenere «anche a settembre».

Quali i problemi di un possibile posticipo?

L’ipotesi di spostare l’esame di Stato a settembre presenta diverse problematiche, le più significative e difficili da risolvere sono:

Ø  a settembre ci sono i test d’ingresso ai corsi a numero chiuso, come il test di medicina 2020, che si svolgerà il 1 settembre. Gli studenti alle prese con la maturità non avrebbero il tempo di prepararsi né di sostenere la prova d’ammissione;

Ø  le scuole a settembre si preparano all’avvio del nuovo anno scolastico: in che modo potrebbero affrontare anche le pratiche legate all’esame di Stato e alle prove? proposito di prove, infatti, la maturità non è composta solo da scritti ma anche dai colloqui orali pertanto tra lo svolgimento della prima e della seconda prova e l’esame orale i tempi sono lunghi e ciò comporterebbe inevitabilmente  anche posticipare il primo giorno di scuola per gli altri studenti

Prolungamento anno scolastico?

Un’altra riflessione va fatta però per tutti gli studenti. Infatti, al di là degli esami di Stato come possiamo pensare che gli studenti arrivino al termine dell’anno scolastico con la giusta preparazione?

A questo proposito Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, propone di  recuperare le giornate perse andando a scuola tutto il mese di giugno ed anche una parte di luglio

Stessa la proposta del deputato di Forza Italia, Dario Bond, che come ha riferito l’Ansa, ha lanciato al Ministro dell’istruzione l’idea di allungare l’anno scolastico fino alla fine di giugno, con il potenziamento delle lezioni mediante rientro nelle ore pomeridiane nei mesi di maggio e giugno allo scopo, a suo dire, di migliorare la Scuola italiana.

Anche il leader della LegaMatteo Salvini, il 25 febbraio scorso in previsione di una sospensione delle attività didattiche, ipotizzò l’allungamento del periodo scolastico almeno sino alla fine di giugno sia per salvaguardare il programma interrotto dall’emergenza sanitaria per Coronavirus sia per aiutare i genitori che lavorano sui quali grava il carico di dover provvedere alle baby sitter per affidare i figli rimasti a casa a causa delle scuole chiuse per questa emergenza.

Queste proposte però non trovano d’accordo il ministro della pubblica istruzione Lucia Azzolina che non ha confermato l’idea, anzi si dichiara contraria affermando che non esiste alcun pericolo che gli studenti perdano l’anno scolastico e per questo non vede la necessità di posticipare la fine delle lezioni a tutto il mese di giugno.

Inoltre, «è stata attivata una task force che garantisce la didattica a distanza. Gli insegnanti non sono in vacanza ma stanno portando avanti il programma da casa online e quindi le famiglie, studenti e personale scolastico possono stare tranquilli; l’articolo 32 del decreto legge del 2 marzo stabilisce che l’anno scolastico sarà ritenuto valido per coloro che, a causa delle misure di contenimento attuate per l’emergenza coronavirus, non potranno raggiungere il minimo di 200 giorni di lezione».

Ma nulla esclude che questa soluzione si ripresenti sul tavolo del Governo, nel caso in cui i plessi scolastici non potessero riaprire il 3 aprile.

Vi ricordiamo però che si tratta di semplici ipotesi, e che al momento non ci sono documenti ufficiali a riguardo. Ipotesi che andranno vagliate anche in ragione della situazione che dovremmo affrontare nelle prossime settimane perché, se al momento sappiamo che gli istituti resteranno chiusi fino al 3 aprile non abbiamo la certezza che non ci possa essere un’ulteriore estensione.

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