Esame di Stato 2019-20: non diminuiscono gli inutili carichi di lavoro per le commissioni

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 30.1.2020

– Confidavamo che la nuova Ministra facesse proprie alcune osservazioni critiche proposte anche dalla Gilda in merito allo svolgimento degli Esami di Stato. Così non è stato.

Nell’audizione al Senato la delegazione della FGU-Gilda aveva giudicato positivamente alcuni interventi correttivi intervenuti negli ultimi due anni (eliminazione della terza prova, delle buste di bussettiana memoria e delle tesine), ma aveva anche criticato gli aspetti relativi alla progressiva burocratizzazione del lavoro delle commissioni, al ruolo dell’INVALSI e dell’enfasi dedicata al PCTO (ex alternanza scuola lavoro) che non dovrebbe esistere, a nostro avviso, per i percorsi liceali. Senza contare lo scandalo di indennità di esame restate al palo dal 2007.

Il D.M. 28 del 30/1/2020 purtroppo segue ancora le indicazioni (sbagliate) già previste dalla legge 107/15 e dai regolamenti attuativi. Incriminato è soprattutto l’art.2 in cui entra a gamba tesa il PCTO (ex Alternanza Scuola-Lavoro). Il candidato deve (non può..) relazionare anche con lavori multimediali le esperienze svolte nell’ ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento con grande gioia della commissione che deve subirli.

Ma la cosa più difficile da digerire è quella relativa al fatto che “il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione, attinente alle Indicazioni nazionali per i Licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali. Il materiale è costituito da testi, documenti, esperienze,  progetti, problemi, ed è predisposto dalla commissione” in sede di apposita sessione di preparazione del colloquio. In concreto, leggendo l’articolato ai commi 5 e 7, bisogna preparare, in linea con quanto contenuto nel documento del 15 maggio e in linea con le iniziative di individualizzazione e personalizzazione eventualmente intraprese nel percorso di studi, tanti materiali quanti sono i candidati per classe maggiorato del trenta per cento.

Di fatto sono state eliminate le buste di Bussetti, ma non il lavoro preliminare di preparazione di quesiti, domande, problemi, documenti,ecc. da somministrare ai singoli candidati.

Resta il lavoro preparatorio e burocratico della commissione cui spetterà (come??) la scelta dell’ input per il colloquio.

Sarebbe stato meglio dare libertà ai candidati di prepararsi un argomento (senza tesine)  da portare all’orale dal quale poi la commissione poteva agganciarsi per lo svolgimento del colloquio. Ma ciò non avrebbe evidentemente garantito la centralità del rapporto interdisciplinare sulla base delle mitiche competenze. Si rischia ancora di giocare ai sei gradi di separazione con bizzarri acrobatismi contenutistici.

Confidiamo che il prossimo anno si possa avere una semplificazione dell’esame unita ad una maggiore serietà nella valutazione. Per fare questo non è eresia riproporre commissioni fatte da esterni chiamati su un territorio ristretto e con un solo commissario interno rappresentante il consiglio di classe e garante del documento del 15 maggio.

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