Ddl scuola, i numeri dei prof. La «mina» dei diplomati magistrali

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La commissione cultura alla Camera ha tempo fino a lunedì sera per definire gli emendamenti.
L’incognita dei 55 mila diplomati magistrali inseriti nelle Gae dai giudici

Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera 17.4.2015

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Mentre stringono i tempi per definire i nodi del disegno di legge della riforma della scuola, rischia di scoppiare la mina dei diplomati magistrali ammessi nelle Gae (graduatorie ad esaurimento) dal Consiglio di Stato. Venerdì dieci diplomati entro il 2011/2002 hanno vinto il ricorso in appello (contro una sentenza del Tar del Lazio che aveva negato il pieno riconoscimento), acquisendo così il diritto di essere inseriti nella lista delle future assunzioni. Una lista che potrebbe allungarsi in maniera spaventosa, considerato che i diplomati magistrali sono 55 mila.

I numeri
Saltato il tentativo dei Cinque Stelle di stralciare dal ddl l’articolo 8, quello che riguarda il piano straordinario di assunzioni, allo stato attuale dovrebbero essere 100.701 i nuovi ingressi nella scuola. Ad essere immessi in ruolo i vincitori dell’ultimo concorso del 2012 e gli iscritti nelle GAE, di cui circa 37.000 docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, oltre circa 17.000 per la scuola secondaria di primo grado, circa 44.000 per la scuola secondaria di secondo grado e oltre circa 1.200 insegnati tecnico pratici. In particolare, 18.456 copriranno i posti liberi per pensionamenti, 17.790 i posti di sostegno, 16.835 i posti vacanti e disponibili, 7623 gli «spezzoni di cattedra». Dalle tabelle del ministero dell’Istruzione sugli aspiranti delle Graduatorie ad esaurimento e dei vincitori di concorso, presi in considerazione solo nelle classi di concorso dove hanno ottenuto i punteggi più alti, c’è la conferma che tra i futuri prof ci sono tantissimi maestri di scuola dell’infanzia (oltre 31 mila) e di scuola primaria (31.410), insegnanti di musica e storia dell’arte, economia e diritto ma molti meno nelle classi più richieste: 4300 circa quelli tra matematica e matematica e fisica, con grande disponibilità al Sud più che al Nord (dove invece ci sono le cattedre scoperte). Saranno assunti poi più di circa 55.000 docenti – dei quali circa 7.000 specializzati sul sostegno e, quindi, impiegati a supporto degli alunni con disabilità – su nuovi posti di organico costituiti per rispondere ai fabbisogni delle scuole, per rafforzare l’offerta formativa e dare concreta attuazione all’autonomia scolastica sulla base delle «priorità strategiche» stabilite con la proposta di legge: è il cosiddetto organico funzionale. Ecco l’ultima versione del piano assunzioni, così come è stato presentato in commissione Cultura alla Camera, che proprio in questi giorni sta esaminando il ddl.

Le scadenze parlamentari
I dati sono stati richiesti a gran voce non solo da alcune associazioni, come l’Anief, ma anche dal Movimento Cinque Stelle, che ha chiesto un supplemento di istruttoria per avere informazioni dettagliate sulle diverse tipologie di precari. Così l’ufficio di presidenza della commissione Cultura alla Camera ha posticipato a lunedì 20 sera la scadenza per la presentazione degli emendamenti al ddl sulla scuola, inizialmente prevista per sabato 18. Dopodiché l’Aula dovrebbe iniziare mercoledì 22 aprile a votare gli emendamenti.
Prima gli insegnanti di sostegno, poi i più bravi
Il piano straordinario di assunzioni rispetterà delle tappe precise, sulla base di quelle che sono state individuate come le priorità della scuola. I neo docenti «saranno assunti prioritariamente nei ruoli del sostegno se in possesso del relativo titolo di specializzazione», in modo da « garantire ad alunni e studenti con disabilità l’indispensabile supporto di personale docente opportunamente provvisto del titolo di specializzazione nel sostegno». Solo una volta esaurite le esigenze di insegnanti di sostegno nell’ambito territoriale prescelto, il docente potrà essere assunto per le classi di concorso per le quali ha acquisito maggior punteggio: insomma, le materie in cui è più preparato.
I vincitori prima dei precari delle Gae
Chi avrà la precedenza nella scelta? Anche in questo caso, il piano prevede «tre fasi consequenziali e temporalmente determinate», con un principio preciso: i vincitori avranno precedenza sui precarie delle Gae nella scelta delle scuole dove andare ad insegnare. Nella prima fase sono assunti i vincitori nell’ambito della regione nella cui graduatoria di merito essi sono iscritti, nel limite del 50 per cento dei posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia, individuati a livello di albo territoriale. Nella seconda fase sono assunti gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente, nell’ambito della provincia relativa alla graduatoria in cui essi sono iscritti, nel limite del restante 50 per cento dei posti vacanti e disponibili dell’organico dell’autonomia, individuati a livello di albo territoriale, incrementati dei posti rimasti eventualmente vacanti e disponibili al termine della fase precedente. Nella terza fase sono assunti i vincitori, nonché gli iscritti nelle graduatorie a esaurimento, che «avanzano» dalle fasi precedenti, nel limite dei posti rimasti eventualmente vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia nazionale individuati a livello di albo territoriale.
I temi caldi
Diversi i nodi ancora da sciogliere, a partire da quello degli idonei, che non è affatto un tema accantonato, ma su cui i deputati stanno cercando un accordo per trovare un sistema per includerli all’interno del ddl. Un altro punto chiave è quello della mobilità territoriale, necessaria per coprire tutti i posti in organico: l’aspetto critico è trovare un modo per non avvantaggiare i nuovi assunti rispetto ai vecchi, che aspettano di essere trasferiti. La commissione vorrebbe trovare una soluzione che risolva entrambi i problemi, ma i tempi sono molto stretti. Altro articolo su cui la discussione è ferma è l’articolo 12, quello che riguarda i docenti che hanno lavorato più di 36 mesi, ma non maniera non continuativa: evitare che continuino a lavorare, per non essere obbligati ad assumerli, o garantire loro un prosieguo? Dubbi pure sulla valutazione del dirigente scolastico, e sulla composizione degli albi territoriali: le famose reti di scuola potrebbero essere riattivate, anche per dare più stabilità a chi farà parte dell’organico funzionale. C’è poi sicuramente un articolo sull’apprendistato che va modificato perché in contrasto con il Jobs act.
Ddl scuola, i numeri dei prof. La «mina» dei diplomati magistrali ultima modifica: 2015-04-17T13:52:53+02:00 da
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