– Didattica a distanza. Secondo un’inchiesta di Skuola.Net alle superiori ormai la fanno quasi tutti. Analoga la situazione probabilmente per medie di primo grado e primaria. Comunque la si pensi, va dato atto della clamorosa e silenziosa alleanza tra insegnanti e studenti che in pochi giorni e con pochi mezzi e spesso senza una preventiva formazione burocratica hanno allestito il più grande ed efficace accampamento didattico in tempo di guerra.
Quello che si chiede ora alla burocrazia è: lasciateci fare, lasciateci lavorare ispirandoci alla libertà costituzionale di insegnamento, non assillarci con carte da compilare.
Sappiamo noi come fare per raggiungere anche l’ultimo studente, per dirgli che ci siamo, che il prof c’è, e che se non può seguire la lezione online – perché non può, perché non vuole, perché ha paura di quello che vede e che sente provenire da lì fuori, perché ha il babbo o la mamma che lavorano nei supermercati o negli ospedali e teme per la loro vita, che se ne possano andare ben presto al cimitero anche loro senza poterli salutare, perché il babbo e la mamma si odiano e ora si picchiano davanti a lui che neppure può scappare nel parco, perché se era demotivato prima lo è ancora oggi, che se i prof a scuola cambiavano in continuazione la disposizione dei banchi per adeguarsi alle ultime trovate pedagogiche lui non se ne fa niente ora di queste ultime trovate pedagogiche.. – ecco, se lui o lei non possono seguire le lezioni, possono sapere che la scuola c’è, c’è ora un indirizzo istituzionale per ogni docente, al quale si possono rivolgere per allacciare un contatto con il loro inseparabile smartphone.
La scuola c’è, e più aperta di prima, i docenti hanno rinunciato in questi giorni anche al giorno libero oltre che alla domenica. Ci lascino lavorare senza costrizioni, non emanino altre Circolari, lascino fare al buon senso e alla professionalità degli insegnanti della quale in queste ore sono testimoni milioni tra mamme, papà e nonni.
Ci sono anche dei problemi, ma questi c’erano anche prima e ce ne saranno, ma non è questo il momento di aggravarli con altra burocrazia. So di dirigenti scolastici che ordinano ai docenti di seguire pedissequamente l’orario tradizionale, infliggendo loro e soprattutto agli alunni cinque, sei ore consecutive davanti a uno schermo.
Questo è disumano e contrario ai principi elementari delle neuroscienze e dispiace constatare che se non sono i dirigenti a ordinarlo ci pensano i docenti più realisti del re a infliggersi e a infliggere agli alunni e ai colleghi la propria ansia da prestazione, che si aggiunge a quella di finire il programma e alla smania della valutazione normale a tutti i costi dimenticandosi che sta succedendo fuori non è altrettanto normale. Fuori c’è una pandemia che sta mietendo vite umane e la scuola non ha chiuso anzitempo perché è arrivata anzitempo l’estate.
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Didattica a distanza, docenti e studenti ci sono. Appello ai burocrati “lasciateci lavorare” ultima modifica: 2020-03-22T07:51:39+01:00 da