dal blog di Gianfranco Scialpi, 4.2.2023.
Docente “impallinata” dagli studenti. L’evoluzione della vicenda conferma come l’insegnante possa passare da vittima a responsabile.
Docente “impallinata” dagli studenti. La vicenda evolve in modo pessimo
Docente “impallinata” dagli studenti. Per diversi giorni la vicenda ha occupato le pagine dei giornali, ha interessato i talk show… Poi il ciclo mediatico segue la regola dei pochi giorni (mediamente tre) e poi si passa alla vicenda seguente. Ovviamente quest’ultima deve avere le caratteristiche ben illustrate da G. Lipovestsky (Piacere e colpire, 2017). Siamo in presenza di una dimensione multimediale assomigliante a un frullatore, che non permette spesso di fermarsi per riflettere (facoltà sempre meno presente).
Nel nostro caso la vicenda della prof. è stata attenzionata perché rispondente ai criteri del sensazionalismo e della paura (G. Bianchi, Governare con il terrore), finalizzati a catturare l’attenzione del potenziale lettore o telespettatore.
Fatta questa premessa, la vicenda della professoressa “impallinata” inizialmente caratterizzata da tanta solidarietà, ha preso una pessima piega. Sulla pagina online del quotidiano La Repubblica si legge: ” Mi hanno sparato in classe e sembra colpa mia. La preside mi ha tolto tre classi…Nessuna solidaretà dai colleghi e quella degli alunni somigliava a una condoglianza. I ragazzi sono superficiali, non li perdono“.
Queste brevi parole testimoniano fattivamente quanta distanza c’è tra il dire e il fare, tra gli annunci di solidarietà i fatti.
L’audizione tra G. Valditara e la Preside dell’istituto si è chiusa con dichiarazioni che rassicuravano. Si legge “Il Ministro Valditara ha sottolineato, trovando il pieno consenso della preside Sgarbi, la necessità di affrontare questo problema attraverso l’unica strada efficace: ripristinare il patto educativo fra genitori e insegnanti per il bene dei ragazzi. “L’istituto Viola-Marchesini è una realtà formativa importante del territorio, e l’insegnante colpita dai suoi studenti ha 30 anni di esperienza e un curriculum di assoluta eccellenza”, ha spiegato la preside Sgarbi, “questi fatti sono inaccettabili ma rappresentano anche un segnale: è urgente mantenere sempre attivo il dialogo fra gli studenti e le famiglie”
L’ultimo passaggio apre alle condizioni di un perdonismo deleterio. Infatti, pare che la Preside abbia chiesto alla docente il ritiro della querela contro i ragazzi.
Incredibile!