Docenti tutor e orientamento formativo, un anno perso?

Il punto in una lunga e puntigliosa ricostruzione delle promesse mancate.

Gilda Venezia

Il 22 dicembre 2022 il Ministro dell’istruzione e del merito firmava le Linee guida per l’orientamento (DM 328/2022). Una riforma attesa, anche perché faceva parte degli obiettivi da raggiungere entro 2022 lungo l‘impervio sentiero del PNRR e dei corrispondenti finanziamenti.

Le novità previste dalle linee guida

Come è noto le grandi novità previste dalle linee guida sono riassumibili nei seguenti elementi

  1. una nuova concezione di orientamento presentato come percorso che favorisce la definizione da parte di ogni studente e studentessa del “proprio personale progetto di vita culturale e professionale” (punto 8.3 delle Linee Guida – LG). In questo contesto l’orientamento è visto come strumento basilare nella lotta alla dispersione scolastica;
  2. creazione di due nuove figure: il tutor degli studenti (LG punto 8.3) e il docente che cura i dati da pubblicare sul sito della scuola, poi definito orientatore (LG punto 10.2);
  3. creazione dell’e-portfolio orientativo personale delle competenze (LG punto 8), comprendente la parte di autovalutazione dello studente e il cosiddetto “Capolavoro”;
  4. attivazione – a partire dall’anno scolastico 2023/24 – dei moduli di orientamento di 30 ore annuali obbligatori per tutte le scuole secondarie di I e II grado (LG punto 7);
  5. definizione di nuovi modelli di certificazione delle competenze (LG punto 6);
  6. formazione dei docenti, obbligatoria per tutor e per docenti orientatori (LG punto 11);
  7. piattaforma digitale unica per l’orientamento (LG punto 10);
  8. precisa e dettagliata descrizione delle risorse disponibili (LG punto 12) presenti e future derivanti sia dal PNRR che dal nuovo Programma Nazionale “Scuola e competenze” 2021/2027 e dal programma Erasmus+.

Se questa era la road map disegnata nel dicembre 2022 andiamo a vedere che cosa è stato davvero realizzato in questi mesi. Prima, tuttavia, è necessario ricordare gli elementi normativi successivi alle linee guida che hanno tentato di indicare concretamente i passi da compiere.

Dalle linee guida alle norme attuative: il percorso

I passaggi attuativi più rilevanti sono stati i seguenti:

  1. Decreto Ministeriale n. 63 del 5 aprile 2023: il DM, con i suoi due allegati, definisce
  2. “i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie (…), destinate alle istituzioni scolastiche statali del II ciclo di istruzione, ai fini della valorizzazione dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor e del docente dell’orientamento/orientatore” (art. 1);
  3. le risorse, però, sono ripartite – in prima applicazione- per l’a.s. 2023/24, proporzionalmente alla numerosità degli studenti delle classi terze, quarte e quinte attive nelle istituzioni scolastiche secondarie di II grado nell’anno scolastico 2023/24. Sono quindi escluse sia le classi del biennio che le classi della scuola secondaria di I grado;
  4. i requisiti per la formazione dei tutor (e del docente orientatore), il numero minimo di docenti tutor che ogni scuola deve formare, il compenso che spetterà al tutor (minimo 2.850 euro lordo Stato, massimo 4.750).
  • La Circolare prot. n. 958 del 5 aprile 2023 a firma dei due capi dipartimento MIM che chiarisce e spiega il DM 63 aggiungendo due indicazioni utili:
  • come iscrivere i docenti tutor al percorso di formazione mediante Futura;
  • come procedere, al termine della formazione, alla nomina dei tutor e definizione del numero minimo e massimo di studenti assegnato ad ogni tutor (30/50 studenti).

Dal decreto e dalla circolare del 5 aprile si apprende, in sostanza, che in prima attuazione, a partire dall’anno scolastico 2023/24, i tutor seguiranno solo le ultime tre classi della scuola secondaria superiore. Scelta a dir poco discutibile visto che tutti gli studi segnalano che la dispersione scolastica avviene soprattutto nel passaggio tra scuola secondaria di I grado e scuole superiori oltre che nel primo biennio delle scuole secondarie di II grado.

Nulla si dice sulle altre questioni connesse all’orientamento.

Durante l’estate, seppure a fatica e con diversi ritardi, prende avvio e si realizza il corso asincrono OrientaMenti realizzato da Indire. Da settembre 2023, in avvio del nuovo anno scolastico, le scuole secondarie superiori provvedono a nominare i docenti tutor assegnando ad ognuno di essi 30/50 studenti del triennio.

  • L’11 ottobre 2023 il MIM si fa nuovamente vivo con la circolare n. 2790 intitolata: “Piattaforma “Unica” per la fruizione dei servizi messi a disposizione di studentesse, studenti e famiglie e principali indicazioni operative”. La circolare, rivolta alle famiglie, agli studenti e a tutto il mondo dell’istruzione, è molto dettagliata in riferimento a E-portfolio, tutor, piattaforma, ecc.
  • L’allegato B alla circolare, rivolto al solo personale scolastico, fornisce indicazioni per l’attuazione delle Linee guida del 22.12.2022. Qui scopriamo che:
  • i moduli di orientamento sono obbligatori per tutte le scuole secondarie di I e II anno sin dall’anno scolastico 2023/24 e devono essere inseriti nel PTOF. I moduli devono essere progettati dai consigli di classe (e, ovviamente, non dal tutor !) e sono trasversali;
  • viene presentato nel dettaglio l’E-porfolio lasciando credere sia imminente il rilascio;
  • si chiarisce con precisione che “nell’anno scolastico 2023/2024, studenti e studentesse delle ultime tre classi della scuola secondaria di secondo grado possono contare anche sul supporto del docente con funzione di tutor nella compilazione dell’E-Portfolio. Nelle classi delle scuole secondarie di primo grado e nel primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, in cui per l’anno scolastico 2023/2024 non è prevista l’attivazione della figura del docente tutor, parimenti non è richiesta la predisposizione dell’E-Portfolio. Tuttavia, ogni studente e studentessa può avere a disposizione l’E-Portfolio personale e ciascuna istituzione scolastica, in relazione alla propria progettualità e alle risorse professionali ed economiche a disposizione, con decisione autonoma, può decidere di avviare o meno un percorso di conoscenza e valorizzazione dell’E-Portfolio già a partire da questo anno scolastico” (Punto 3);
  • per quanto riguarda la formazione dei docenti tutor la circolare, oltre a chiarire che nel caso sia necessario formare qualche nuovo tutor per il triennio ciò può avvenire entro novembre, lascia intravvedere la possibilità per i docenti del biennio e delle scuole secondarie di I grado di iscriversi alla piattaforma “Futura PNRR – Gestione Progetti” per accedere poi al percorso di formazione OrientaMenti, organizzato dall’INDIRE.

A questo punto possiamo tentare di rispondere alla domanda da cui siamo partiti. Ovvero: a che punto siamo? Che cosa è stato davvero realizzato ad oggi, 17 marzo 2024?

La risposta, purtroppo, è piuttosto semplice. Ma andiamo con ordine ed in modo analitico.

  1. i tutor per gli studenti del triennio delle scuole superiori e il docente orientatore sono stati nominati;
  2. tutte le scuole secondarie di I e II grado hanno fatto partire (con maggiore o minore qualità) i moduli per l’orientamento da 30 ore annuali e in diversi casi il tutto è avvenuto cambiando nome ad attività che già venivano realizzate negli anni precedenti;
  3. sono stati pubblicati i nuovi modelli di certificazione delle competenze (DM 14 del 30 gennaio 2024).

E qui l’elenco delle cose realizzate finisce

Infatti la piattaforma unica non permette ad oggi di accedere all’E-portfolio se non per la parte più ovvia, e già contenuta nel Curriculum dello studente, ovvero la descrizione del percorso di studi.

La foto 1. (screenshot effettuato la mattina del 13 marzo 2024) evidenzia infatti che nell’area E-Portfolio

  • della sezione sviluppo delle competenze si dice che sarà disponibile prossimamente
  • della sezione autovalutazione si dice che sarà disponibile prossimamente
  • del Capolavoro si dice, senza che venga colta l’ironia della affermazione, “in attesa del Capolavoro

foto 1

 

Il fatto che l’E-Portfolio non sia raggiungibile / compilabile sminuisce di certo il lavoro del tutor ma soprattutto rende nulla la possibilità da parte dello studente di compiere azioni di autovalutazione e di sintesi (Capolavoro) che costituiscono l’innegabile e significativa novità dell’orientamento formativo che si fonda sulla personalizzazione e sulla centralità dello studente stesso nel percorso.

Per quanto riguarda invece il consiglio di orientamento, rivolto agli studenti della scuola secondaria di I grado, si dice (non prima di aver spiegato in che cosa consista tale consiglio) che sarà disponibile…. dal prossimo anno scolastico (foto 2). La cosa è, anche in questo caso, ironica, visto che i docenti della scuola secondaria di I grado hanno certamente fornito ai genitori dei loro alunni il consiglio orientativo. Ma non hanno potuto caricarlo sulla piattaforma. Perché? Perché la piattaforma non funziona, non è aperta, non vi si può accedere.

Foto 2

Quali i passi compiuti in vista del prossimo anno scolastico?

A questo punto possiamo chiederci se, in vista del prossimo anno scolastico, sono state avviate procedure e azioni capaci di mettere a sistema le linee guida per l’orientamento.

Anche il questo caso il panorama è desolante. Vediamolo ponendoci due domande.

  1. sono state avviate le procedure per l’identificazione, la formazione e la nomina da settembre 2024 dei docenti tutor per i biennio di scuola secondaria superiore e per la scuola secondaria di I grado?

RISPOSTA: NO. Non vi è al riguardo alcun cenno. E tenendo conto che l’anno scorso si è partiti in aprile (per essere pronti a fine ottobre) tutto lascia pensare che, anche accelerando da oggi, all’avvio del nuovo anno scolastico le scuole non saranno pronte.

  • In realtà, il punto appena affrontato ne nasconde un altro: sono  state trovate le risorse necessarie per pagare nei prossimi anni i nuovi docenti tutor per le scuole secondarie di I grado e per il biennio delle superiori? (oltre che per il triennio, ovviamente).

RISPOSTA: NO.

E senza fondi…. tutto s’azzoppa. In realtà, stando a quanto scriveva il ministro nelle Linee Guida (LG 12), i fondi ci dovrebbero essere. Ma al momento non si vedono. E, per chiarire, si tratta, spannometricamente, di circa 450 milioni di euro all’anno. Infatti, considerato che per il triennio delle superiori il costo è stato di 150 milioni, per il triennio delle scuole secondarie di I grado il costo dovrebbe essere leggermente più alto (ci sono infatti più alunni nel triennio delle “medie” che nel triennio finale delle superiori) mentre il costo per il biennio delle superiori dovrebbe essere – sempre a spanne – leggermente superiore ai 100 milioni di euro. Insomma tra 450 e 500 milioni di euro annui. Di cui al momento non c’è traccia. E senza soldi, niente tutor. E senza tutor niente E-Portfolio (sempre che la piattaforma decidesse di “accendersi”) e niente personalizzazione del processo di costruzione del proprio progetto di vita.

Conclusioni

Siamo arrivati in fondo a questa lunga disamina. Che giudizio complessivo dare? Un docente, griglia di valutazione alla mano, darebbe un “gravemente insufficiente”, oppure, in voti, tra il 2 o il 3 (su dieci).

In sostanza a un anno e quattro mesi dalla pubblicazione delle Linee Guida sull’orientamento i passi fatti per la realizzazione delle azioni che esse prevedevano sono davvero pochi.

E questo anno scolastico è sostanzialmente andato perso persino per gli studenti del triennio delle superiori, visto che tutto quello che è stato promesso a livello di piattaforma ed E-Portfolio è sostanzialmente indisponibile. Così i poveri tutor degli studenti del triennio sono costretti a barcamenarsi tra un foglio Excel e l’altro per tenere conto delle attività svolte, senza entrare più di tanto nel merito della questione, mentre gli studenti rimanderanno all’anno prossimo la creazione del Capolavoro.

Alla lotta alla dispersione scolastica si penserà un’altra volta. Ed è una “dimenticanza” non da poco: se si guardano le linee guida del progetto Pnrr-Scuola-Orientamento, quello di abbattere l’attuale 13,5% di dispersione nazionale era e rimane uno degli obiettivi principali, con i docenti tutor sulla “carta” impegnati anche su questo fronte (oltre che quello del mero orientamento in uscita). Invece, di supporto agli studenti “difficili” e a rischio abbandono scolastico ci risulta che ve ne sia stato davvero poco.

Quello che alla fine risulta evidente è che – almeno rispetto alla realizzazione delle linee guida per l’orientamento scolastico – ad oggi, guardando agli obiettivi del primo anno di attuazione del macro-progetto Pnrr, l’unico che potremmo definire “disperso” sembrerebbe il ministero dell’Istruzione e del Merito. A meno che negli ultimi due mesi di lezione non ci sorprenda in positivo e sovverta tutto. Ce lo auguriamo.

 

Docenti tutor e orientamento formativo, un anno perso? ultima modifica: 2024-03-18T05:28:30+01:00 da
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