Dopo la tragedia del bambino, il palcoscenico è occupato dalla paura

dal blog di Gianfranco Scialpi, 28.10.2019

– Dopo la tragedia del bambino è il tempo della paura. La circolare della Preside di un Istituto comprensivo può rappresentare un apripista. Esprime la paura e nel contempo la solitudine istituzionale che caratterizza l’azione di molte scuole.

Dopo la tragedia del bambino caduto dalla tromba delle scale, la circolare della paura

Dopo la tragedia del bambino, la paura si diffonde tra i colleghi. Chi adotta procedure più stringenti in modo autonomo e chi invece agisce avendo la “copertura” della Dirigenza.
E’ di queste ore una circolare di una Preside del Comprensivo Calcedonia.
Riporta Il Mattino   ” È una tutela per gli insegnanti dopo i gravi fatti di Milano» dice la preside. La circolare è stata diffusa a tutti i docenti e al personale ausiliario. Se i bidelli non sono in guardiola o nei corridoi gli allievi di tutte le scuole non possono usufruire dei bagni individualmente. Così la preside ha indicato dei turni per andare in bagno. Una misura di sicurezza e prevenzione che impone una stretta sull’uso del bagno senza vigilanza. «Ho agito nell’interesse primario della sicurezza degli allievi – dice la preside Amato – tutelare l’incolumità degli studenti e non esporre a responsabilità i docenti». Una circolare di cui sono state informate le famiglie della Calcedonia sull’onda emotiva del grave indicente di Milano che ha visto un allievo della scuola elementare Pirelli precipitare dalla tromba delle scale.”

La paura cifra del nostro tempo e nel nostro caso…

Probabilmente seguiranno altre circolari di Istituti . La scuola è assediata e impaurita. Non poteva essere altrimenti.  L’istituzione scolastica è parte del contesto sociale, dominato da Il demone della paura (Z. Bauman). La paura è il sentimento che descrive al meglio il nostro tempo. Privo di certezze, assediato da vari nemici che attentano alla nostra persona. A differenza dell’angoscia che ha come suo riferimento il Nulla (l’indefinito), la paura è prodotta da oggetti determinati, Questo sentimento è riuscito ad entrare dentro di noi e a condizionare la nostra percezione del mondo. Ci percepiamo continuamente assediati e quindi ci difendiamo.
Nel nostro caso la paura è il risultato di una condizione di solitudine, nella quale è lasciata la scuola e i suoi soggetti (Dirigenti, docenti, colalboratori scolastici, Ata…), dove è percepito l’arretramento dello Stato e dell’ Amministrazione  con le diverse leggi di bilancio che tagliano. Risultato: gli operatori scolastici devono sopperire alle carenze, sperando di uscire serenamente dal portone della scuola, dopo aver consegnato o salutato tutti gli alunni e gli studenti entrati la mattina.

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Dopo la tragedia del bambino, il palcoscenico è occupato dalla paura ultima modifica: 2019-10-29T05:22:25+01:00 da
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