dal blog di Gianfranco Scialpi, 2.11.2019
– Dopo la tragedia del bambino precipitato, l’elenco degli istituti scolastici che adottano provvedimenti restrittivi, si allunga. In attesa di conoscere le decisioni dei giudici su un caso di non facile lettura, la paura dilaga.
Dopo la tragedia del bambino precipitato, la paura dilaga…
Dopo la tragedia del bambino precipitato, l’elenco degli istituti scolastici che adottano misure organizzative più prudenti si allunga. A dire il vero, è più corretto affermare che dietro i provvedimenti c’è tanta paura. . L’ho scritto qualche giorno fa. Previsione non difficile.
Si legge infatti su “la Repubblica “Alla primaria “Virgilio” di Mestre a metà mattina non si esce dalla classe. Da mercoledì scorso la circolare della dirigenza illustra: “L’intervallo viene svolto sotto la stretta sorveglianza del docente in servizio. I collaboratori vigileranno al piano facendo particolare attenzione ai corridoi e agli accessi ai bagni”…Sempre a Mestre, pausa merenda rigidamente in classe anche alla “Jacopo Tintoretto”, località Carpenedo. Chi fa tempo pieno a scuola, resta in aula nell’intervallo: potrà uscire nell’ora di mensa, sempre sotto stretta sorveglianza. “Io li tengo in classe”, spiegano singole maestre, “qualsiasi inconveniente ne rispondo io”…Elena Centemero, preside all’Istituto Vanoni di Vimercate, dice: “Tenere bambini e ragazzi in aula non è un bene, ma siamo tutti sotto organico. Nelle scuole italiane mancano sessantamila collaboratori scolastici. Sto chiedendo la possibilità di utilizzare lavoratori socialmente utili ai piani”
Una scuola distrutta e assediata. E’ il trionfo del “speriamo che me la cavo anche oggi”
Esce in questi giorni un interessante lavoro di S. Errico “La scuola distrutta…(Nimesis). Condivido tutte le anticipazioni fatte in questi giorni. A questo aggiungerei anche l’immagine di una scuola assediata, impaurita e lasciata sola. Diverse sono le situazioni che confermano questo profilo. Un esempio per tutti: la paura di pubblicare foto e video di minori, nonostante il pronunciamento del garante della Privacy (2016).
Quindi è comprensibile la reazione di difesa (provvedimenti restrittivi) di molti istituti. Difficilmente il suddetto profilo è trattato nei convegni, nei corsi d’aggiornamento. Si sta diffondendo la sensazione che le decisioni politiche finalizzate a rendere più sicure le scuole non vedranno mai la luce. Intanto ci sono i capri espiatori (docenti, collaboratori…), che entrano nei plessi pensando :”Speriamo che me la cavo anche oggi”.
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Dopo la tragedia del bambino precipitato, “l’elenco della paura”… ultima modifica: 2019-11-03T05:22:09+01:00 da