di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 24.2.2018
– Siamo agli sgoccioli della campagna elettorale per le elezioni del 4 marzo, in cui gli italiani saranno chiamati a scegliere il prossimo Governo.
La nostra testata ha riportato nelle ultime settimane le anticipazioni dei partiti politici e i programmi per la scuola, stilati dalle coalizioni in caso di vittoria alle urne.
Proponiamo delle semplici schede di lettura con i 5 punti chiave proposte dagli schieramenti in campo.
Il programma del Centro-destra: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia
In questa scheda viene riportato il programma della coalizione del Centro-destra, che vede nello stesso schieramento Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Trattandosi di un’alleanza, i tre partiti hanno sottoscritto il programma in modo omogeneo, nonostante alcune proposte arrivate da forza politica e non condivisa dall’altra, ad esempio.
I punti essenziali condivisi sono questi:
- Più libertà di scelta per le famiglie nell’offerta educativa e sanitaria
- Incentivazione della competizione pubblico-privato a parità di standard
- Abolizione di anomalie e storture della legge detta “Buona scuola”
- Piano di edilizia scolastica
- Centralità del rapporto docente-studente nel processo formativo
Quello che appare comune a tutte le colazioni è la revisione dei punti critici della legge 107 e quindi non la totale abolizione. Fra questi soprattutto l’organico del potenziamento e la chiamata diretta, sistema da rivedere per poter diventare efficace.
Se Forza Italia punta sul rafforzamento della figura del dirigente scolastico, Fratelli d’Italia invece pensa esattamente l’opposto. Il partito di Giorgia Meloni propone invece di poter restituire la titolarità su scuola agli insegnanti e l’abolizione del bonus docenti.
La Lega parla invece di “federalismo scolastico”, ovvero la possibilità cioè che ogni Regione, sull’esempio tedesco, disciplini l’istruzione, ad eccezione dei principi generali per uniformare i livelli essenziali dei saperi nel territorio nazionale e fermo restando pure il principio di autonomia di ogni scuola. Reclutamento e organici, fra le altre cose, per la Lega dovrebbero essere a carico delle Regioni che potranno stabilire dei paletti per evitare trasferimenti sgraditi. Sempre il Carroccio vorrebbe sostituire il comma della legge 107 sui 36 mesi di precariato, superati i quali, in base alla legge, non si può più essere assunti.
Infine, da segnalare la proposta di Forza Italia di rendere obbligatoria l’educazione civica a scuola e rivedere l’alternanza scuola lavoro.
IL PROGRAMMA DEL CENTRODESTRA QUI
Elezioni 2018, la guida: i 5 punti per la scuola del M5S