di Ilaria Venturi, la Repubblica, 24.4.2020
– Si insedia oggi la commissione del Miur, guidata dall’economista Patrizio Bianchi, che dovrà indicare date e modalità del ritorno tra i banchi. Sarà in carica fino al 31 luglio e dovrà risolvere il nodo degli esami in presenza. Mentre nel resto d’Europa si riparte.
Se alcuni paesi accelerano, e hanno già deciso sulla riapertura delle scuole, l’Italia ancora non ha un piano. Né ipotesi di lavoro concrete. Mentre il dibattito infuria, i genitori premono in vista della riapertura delle attività produttive dal 4 maggio: con chi lasceremo a casa i figli?
Nel decreto dell’8 aprile la data spartiacque per decidere se rientrare o meno trai banchi è fissata al 18 maggio. Ma la ministra Lucia Azzolina ha già anticipato la decisione di lasciare chiuse le scuole fino alla fine dell’anno scolastico.
La commissione del ministero all’Istruzione, guidata dall’economista ex assessore alla scuola in Emilia Romagna Patrizio Bianchi, che dovrà indicare come fare si insedia oggi. In carica sino al 31 luglio, lavorerà al ritmo di due incontri al giorno vista l’urgenza. I tempi sono stretti, ci sono gli scrutini alle porte, l’orale della Maturità da organizzare – le famiglie e gli studenti chiedono che sia in presenza – c’è il nodo dei bambini piccoli che hanno bisogno di parchi, ma anche di scuola.
Il 15 aprile la Danimarca ha fatto da apripista riaprendo elementari e asili. In Germania le scuole riapriranno dal 3 maggio in modo differenziato tra i Laender (in alcuni sono già rientrati i maturandi), la Francia si prepara a ripartire per chi deve fare la maturità e per le materne e nidi dall’11 maggio, in Lussemburgo si riapre il 4 maggio, in Grecia il 10. Partenze scaglionate, con scuole sanificate e banchi a un metro e mezzo di distanza, didattica all’aperto.
La ripartenza in Italia sarà a settembre. E intanto? C’è il nodo di chi rientra al lavoro e la grande incognita dell’estate, visto che i centri estivi sono a rischio e in molte famiglie si sono già consumate le ferie in questi mesi. Tra le soluzioni, il prolungamento del bonus baby-sitter e l’apertura delle scuole solo per i figli dei genitori che lavorano. Il presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari, propone di utilizzare i centri famiglia, i campi scuola, coinvolgendo il Terzo settore. Il sindaco di Bologna Virginio Merola rispolvera la vecchia idea delle colonie offerte dal Comune ai bambini economicamente in disagio sull’Appennino e in Riviera. In città l’istituzione scuola comunale sta discutendo l’ipotesi per la fascia 2-6 anni di scuola per piccoli gruppi, ad orari ridotti e turni anche al pomeriggio, nei giardini e parchi pubblici.
La commissione dovrà presentare ipotesi di lavoro in tempi rapidi, condividere con le Regioni la data di avvio a settembre. “La scuola non è una tv che si accende e si spegne, stiamo parlando di 8 milioni di studenti, un milione di professori, altrettanti amministrativi e collaboratori scolastici. Poi ci sono le famiglie. Ci vuole cautela nel rimetterli tutti in movimento” aveva spiegato alla sua nomina Patrizio Bianchi.
Didattica a distanza mista, doppi turni. Le soluzioni sono aperte. “Si dovranno verificare le condizioni per la riapertura, mettere in sicurezza le aule. Poi c’è il problema specifico della fascia zero-sei anni, occorre pensare ai tecnici e professionali che necessitano di laboratori, sostenere il diritto allo studio per non lasciare indietro nessuno” mette in fila i problemi Bianchi. Sull’edilizia sono stati stanziati altri 320 milioni di euro per effettuare interventi di messa in sicurezza nelle scuole.
Sulla didattica a distanza Patrizio Bianchi aveva anticipato a Repubblica: “In tre mesi abbiamo compiuto una digitalizzazione di massa nel Paese. Ma è chiaro che la didattica a distanza non è solo accendere un tablet e fare lezione. E poi c’è il problema degli esclusi, mentre ho sempre lavorato per una scuola del “non uno di meno”. Sarà necessaria una riflessione pedagogica curando la formazione degli insegnanti. Da questa esperienza dovremo ripartire con una scuola migliore, che valorizzi i docenti e metta al centro gli studenti”.