Gilda Venezia

Prima della Maturità ci sono i ragazzi e le ragazze di 14 anni impegnati nell’esame di terza media. Un esercito di 565.630 candidati alla loro prima prova da quando si sono seduti in un banco. Per la maggior parte di loro la prova, che segna il passaggio alle superiori, partirà lunedì 13, uno su cinque ha già affrontato invece gli scritti.

Anche per le medie l’esame 2022 segna il ritorno in presenza: la modalità non corrisponde del tutto al periodo prima della pandemia, ma è un riavvicinamento alla formula pre-covid. Tornano le due prove scritte – una di italiano e una sulle competenze logico-matematiche – ma non la terza sulle lingue straniere. L’orale è un colloquio sul programma dell’ultimo anno dove rientra la verifica delle competenze sull’inglese e l’educazione civica.

“Noi come insegnanti siamo contenti, se l’esame ha senso che ci sia è giusto che abbia una sua dignità, che ponga una soglia di impegno e di difficoltà adeguata alla crescita dei ragazzi” osserva Stefano Camasta, docente di italiano alle medie Farini di Bologna.

Non piace il ritorno alla normalità

Ma i candidati? E’ Skuola.net in uno dei suoi tradizionali sondaggi prima degli esami, a raccontare le loro ansie e aspettative. Il ritorno alla normalità, o quasi, non piace agli studenti: solo per il 23% dei partecipanti al sondaggio è meglio sostenere una prova più completa. Il 65%, al contrario, avrebbe voluto proseguire con l’esame in versione ridotta, con la sola tesina. Bene invece per i ragazzi il ritorno delle prove nelle aule della loro scuola: il 43% ritiene sia meglio svolgere l’esame in presenza, contro il 32% che invece avrebbe voluto continuare a distanza, come avvenuto negli ultimi due anni.

Matematica e orale spaventano di più

La prova di matematica e l’orale spaventano di più. Il 41% dei candidati si dice preoccupato dal dover rispondere alle domande della commissione schierata. Mentre, tra le prove scritte, è soprattutto quella di matematica ad agitare i sonni dei ragazzi: così per il 40% di loro. Il tema di italiano, invece, viene considerato decisamente più abbordabile: a temerlo è solamente il 14% degli intervistati.

Ad alimentare i dubbi e le incertezze degli studenti non è, però, solo il loro stato emotivo. C’è anche – racconta Skuola.net, la percezione di quanto fatto in classe in vista dell’esame. Il “lavoro” fatto dai prof in questi mesi, infatti, raccoglie giudizi discordanti: il 46% ha trovato solo “sufficiente” l’aiuto ricevuto dai propri docenti, mentre appena il 15% ritiene di essere stato assistito come si deve; il 26% lamenta scarsa considerazione da parte dei propri insegnanti e di non essere stato preparato adeguatamente alle prove scritte, mentre il 13% dice di non aver ricevuto la benché minima indicazione per prepararsi all’esame.

Pessimisti ma non troppo

Per l’elaborato da portare al colloquio, rivela il sondaggio, il 42% degli intervistati afferma di essersi ispirato nella scelta del tema navigando in Rete; il 28% dice di essersene servito per trovare un buon punto di partenza; solo il 24% degli alunni intende invece puntare tutto sulle proprie capacità. Infine, c’è un timido 6% che ammette che, molto probabilmente, farà un copia e incolla di quanto trovato in Internet.

In generale, però, le sensazioni degli studenti non sono così pessime: il 61% degli intervistati si dice fiducioso, ritenendosi abbastanza preparato per affrontarlo.

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