di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 27.1.2018
– E’ stato presentato al Miur, in presenza della ministra Fedeli e il professor Luca Serianni, il “Documento di orientamento per la redazione della prova d’italiano nell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo”.
Come abbiamo già riportato in precedenza, le tipologie previste per le prove scritte di italiano saranno tre:
– testo narrativo o descrittivo;
– testo argomentativo;
– comprensione e sintesi di un testo, anche mediante richiesta di riformulazione, quindi un riassunto.
Testo narrativo
Rispetto alla complessità del genere narrativo e alla sua varietà, è importante che l’azione didattica persegua costantemente l’acquisizione delle competenze di lettura e di scrittura, e accompagni con gradualità le alunne e gli alunni, fin dal primo anno del ciclo, si legge sul documento presentato lo scorso 16 gennaio. La lettura iniziale di brevi racconti dovrebbe essere accompagnata da una serie di esercizi che attestino la corretta comprensione del testo: divisione in macro sequenze e sintesi.
Le tracce d’esame – che possono essere presentate attraverso un breve testo di carattere letterario (che serva da spunto), una frase chiave, un’immagine – dovranno contenere indicazioni precise relative alla situazione (contesto), all’argomento (tematica), allo scopo (l’effetto che si intende suscitare), al destinatario (il lettore a cui ci si rivolge). Tali indicazioni non dovranno essere percepite come una limitazione della libertà ideativa quanto piuttosto come strumenti che, insieme alla correttezza linguistica, aiutino ad indirizzare la creatività delle alunne e degli alunni verso una migliore e più efficace forma espressiva.
Testo narrativo: alcuni esempi di prove
Per fornire un’idea su come sarà la prova d’italiano, il documento del Ministero dell’Istruzione fornisce anche dei validi esempi per ogni tipologia di prova scritta. Ecco tre esempi per quanto riguarda il testo narrativo:
Primo esempio
“A volte capita di trovarsi in un ingorgo mostruoso e di sentirsi come criceti tra le spire d’un serpente di metallo: nelle macchine tutti suonano i clacson, inveiscono contro la vecchia che ha perso il tempo del semaforo verde, contro il vicino che stringe, contro l’autobus messo di traverso, contro il mondo intero“.
(Marco Lodoli, Isole. Guida vagabonda di Roma, Torino, Einaudi, 2005)
Ecco il “lavoro” che devono svolgere gli studenti
“Scrivi un breve racconto i cui personaggi siano inseriti nell’ambiente descritto nel testo. Immagina che il tuo lavoro sarà letto ai tuoi compagni nell’ambito di un progetto scolastico che, attraverso ricerche e narrazioni, voglia far emergere i problemi della città”.
Secondo esempio
“I grandi non c’erano più.
Le macchine stavano lì ma loro non c’erano.
Le case vuote, le porte aperte.
Correvamo tutti da una casa all’altra.
Barbara era agitata. -Da te c’è qualcuno?
– No. E da te?
– Nemmeno.
– Dove sono? – Remo aveva il fiatone – Ho guardato pure nell’orto.
– Che facciamo? – Ha chiesto Barbara
Ho risposto: – Non lo so”.
(Niccolò Ammaniti, Io non ho paura, Torino, Einaudi, 2001)
Ecco il “lavoro” che devono svolgere gli studenti
“Traendo spunto da questo brano, scrivi un racconto in cui immagini cosa potrebbero fare dei ragazzi in una circostanza così singolare. Il tuo testo sarà inserito in una raccolta di testi scritti dai tuoi coetanei e sarà letto dai tuoi compagni nei quali vuoi suscitare curiosità ed interesse”.
Terzo esempio
“Un ricordo che non si cancellerà mai dalla mia memoria
Sviluppa questo spunto in un racconto legato ad un episodio della vita scolastica che ti fa piacere ricordare. Il tuo racconto sarà letto durante una festa di fine d’anno e ha come scopo quello di condividere un’esperienza significativa e conservarne il ricordo”.