Mikol Belluzzi Panorama, 9.9.2015
Il talk show con il ministro dell’Istruzione intervistata dal direttore di Panorama
“Il professor Scattone da un decennio insegna come supplente e ha deciso volontariamente di insegnare. Ha espiato la sua condanna e ai tempi non fu interdetto dai pubblici servizi, quindi è lui che deve fare un passo indietro. Rispetto le dichiarazioni della mamma di Marta Russo e troveremo il modo di ricordare la morte di sua figlia all’università” ha detto Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, aprendo il talk show che ha dato il via alla tappa di Trento di Panorama d’Italia, moderato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè.
Al centro del dibattito la riforma della Buona scuola, che promette di azzerare il precariato e di cancellare la piaga delle supplenze nelle scuole. “La Buona scuola per andare a regime ha bisogno di tre anni e solo a quel punto diminuiranno drasticamente le supplenze. Già quest’anno la riforma metterà in cattedra 100 mila insegnanti precari in 3 mesi, incrociando dati complessi” ha ricordato il ministro commentando anche le parole di Agnese Landini, la moglie del premier Matteo Renzi, che si è lamentata (da precaria) di non avere certezza della sua cattedra sino all’ultimo. “Confermo che le supplenze e le cattedre scoperte saranno tutte assegnate entro il 14 settembre” ha sottolineato il ministro “e ad oggi abbiamo già ricevuto oltre 6.800 risposte positive da parte di altrettanti precari”.
Giannini si è soffermata anche sul test di ammissione alla facoltà di medicina. “Il fabbisogno di medici non lo stabilisce il ministero dell’istruzione ma quello della salute e le proiezioni del dicastero dicono che 10 mila è più o meno il numero di medici che serviranno nei prossimi anni” conferma Giannini, rimandando al mittente le critiche che il numero programmato a medicina sia nettamente inferiore alle necessità future del Paese. “Invece ho delle perplessità sul test di ammissione, sul fatto che sia il miglior strumento per selezionare i ragazzi. Abbiamo già modificato il test e da quest’anno nelle quinte liceo stiamo cercando di orientare meglio gli studenti con dei test di auto orientamento”.
Il ministro ha affrontato anche la piaga tutta italiana dei ricorsi al Tar degli insegnanti contrari alla riforma della Buona scuola. “L’Italia è un paese fondato sui ricorsi, la quantità e la qualità dei ricorsi è anomala rispetto alle altre nazioni e io credo che la nuova legge vada nella giusta direzione”.
Per quanto riguarda il Trentino “la Buona scuola sarà una specie di amplificatore delle buone cose che già avvengono. Con l’alternanza scuola-lavoro, fai entrare nella scuola l’idea che il sapere teorico si può confrontare con applicazione pratica per abbattere il tasso di disoccupazione giovanile”. Da quest’anno, inoltre, il ministero ha varato un grande piano online per gli insegnanti su due capitoli fondamentali, le competenze digitali e le lingue, con uno stanziamento di 40 milioni di euro. Centodieci milioni invece saranno stanziati per coprire le spese di funzionamento delle scuole “e nei prossimi giorni farò una circolare ai funzionari scolastici affinchè non chiedano più contributi più o meno volontari ai genitori”.
Il ministro ha anche detto di avere grande fiducia negli insegnanti e per questo motivo sono stati stanziati 380 milioni di euro per il loro aggiornamento professionale “un atto dovuto” secondo Giannini. Che non si è mai sentita commissariata da Renzi. “Il rapporto con Renzi è di confronto, di stima e si traduce in fatti. Abbiamo fatto una battaglia importante e portato a meta questa riforma. Comunque, in politica contano i progetti e non le persone ed è quello che sta avvenendo”.
Giannini: tre anni per completare la Buona scuola ultima modifica: 2015-09-10T05:17:07+02:00 da