Gite scolastiche in crisi

Gilda Venezia

di Andrea Carlino, Orizzonte Scuola, 5.1.2025.

Perché i docenti non vogliono più accompagnare gli studenti? Un mix di fattori scoraggia la partecipazione.

Gilda Venezia

Sempre più alunni non partecipano alle gite scolastiche. La complessità organizzativa e i costi elevati sono le principali cause di questo fenomeno. Per affrontare la situazione, la legge di bilancio 2025 prevede l’assunzione di 101 nuovi funzionari negli uffici scolastici. Tali figure specializzate si occuperanno della gestione degli appalti pubblici, semplificando l’organizzazione dei viaggi d’istruzione, in particolare quelli con un budget superiore a 140.000 euro.

Il nodo del nuovo codice degli appalti

Il nuovo codice degli appalti, in vigore dal 2023, ha introdotto l’obbligo per le scuole di diventare stazioni appaltanti per i viaggi d’istruzione con budget elevati. La procedura, complessa e onerosa per le segreterie scolastiche, ha causato ritardi e disagi, portando molte scuole a rinunciare alle gite. L’Anac ha concesso diverse deroghe, l’ultima delle quali valida fino al 31 maggio 2025. Dal prossimo anno scolastico, però, le scuole dovranno adeguarsi alla nuova normativa, e i nuovi funzionari saranno fondamentali per supportarle in questo processo.

Costi elevati e mancanza di personale: le sfide delle scuole

Oltre alla burocrazia, le scuole devono affrontare anche il problema dei costi elevati per le famiglie e la carenza di personale docente e amministrativo. La crescente riluttanza dei docenti ad accompagnare gli studenti in gita scolastica ha, infatti, diverse motivazioni. L’abolizione delle diarie, l’aumento delle responsabilità legate alla vigilanza su alunni spesso più difficili da gestire fuori dall’ambiente scolastico, e la necessità di controllare autisti e autobus, secondo le indicazioni della Polizia Stradale, sono alcuni dei fattori che scoraggiano gli insegnanti.

L’età del corpo docente e la pressione delle famiglie

L’innalzamento dell’età media del corpo docente italiano contribuisce ulteriormente alla scarsità di accompagnatori disponibili, considerando che la vigilanza durante le gite richiede un impegno costante, 24 ore su 24. Anche la pressione esercitata dalle famiglie gioca un ruolo significativo. I genitori, costantemente informati dai figli tramite cellulare, tendono a ingigantire anche i piccoli incidenti di percorso, sommergendo i docenti di telefonate, richiami e richieste di chiarimenti.

Un mix di fattori che scoraggia la partecipazione

La combinazione di questi fattori rende le gite scolastiche un impegno sempre meno appetibile per i docenti, contribuendo alla difficoltà di organizzare gli importanti momenti di crescita e formazione per gli studenti. “Le procedure sono complesse e faticose”, spiega a Il Messaggero, Tiziana Sallusti, preside del liceo Mamiani di Roma,“e spesso le segreterie sono sotto organico”.

Per sostenere le famiglie meno abbienti, lo ricordiamo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato 50 milioni di euro per il bonus gite scolastiche, destinato a chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro.

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Gite scolastiche in crisi ultima modifica: 2025-01-05T18:44:17+01:00 da

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