Gli insegnanti bravi? C’erano, ma Renzi li ha lasciati a casa

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Alessandro Giuliani  La Tecnica della scuola  Lunedì, 14 Settembre 2015.  

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“Con il nuovo anno molti studenti si ritrovano con insegnanti diversi rispetto al precedente e senza garanzie sulla loro competenza nella materia da insegnare”.

A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, che così risponde a quello che definisce lo “stonato l’auspicio di ‘un anno di qualità’ di Matteo Renzi”. Secondo il leghista, infatti, la Legge 107/15 “ha escluso dall’assunzione la maggior parte dei precari più preparati ed esperti”.

Questa è la teoria dell’ex senatore del Carroccio: “il problema – spiega Pittoni – si poteva evitare pescando non solo dalle graduatorie ad esaurimento, ma anche da quelle di istituto, cancellando così la discriminazione oggi esistente tra diversi tipi di precariato”.

Perché, sottolinea il responsabile dell’Istruzione della Lega Nord, “se ‘Buona scuola’ non voleva essere solo uno slogan da campagna elettorale, doveva consentire il reclutamento dei docenti più formati e con maggiore esperienza, al di là dalla graduatoria di appartenenza”.

“Renzi, invece, ha preferito prendere gli insegnanti da un’unica lista, escludendo quelli bravi e preparati presenti nelle altre. A questo punto, però, si eviti almeno di parlare di qualità”, conclude Pittoni.

Gli insegnanti bravi? C’erano, ma Renzi li ha lasciati a casa ultima modifica: 2015-09-14T19:53:43+02:00 da
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