di Carlo Renda, L’Huffington Post 9.12.2015.
Perchè punire gli studenti indisciplinati con una sospensione inutile sia per i giovani che per le scuole? Perchè non mandare il giovane discolo a zappare? Proprio così. E’ questa l’idea che sta alla base del progetto del Comune di Rovereto in collaborazione con il Museo Civico e le scuole. Lo racconta un articolo de Il Trentino.
L’assessore alle Politiche Sociali Mauro Previdi ha deciso di rendere riutilizzabile il Bosco della città, un ex vivaio in disuso. Ottomila metri quadrati sui quali coltivare ortaggi, frutta e collocare anche degli alveari. Ma il progetto, scrive ancora il Trentino, prevede un lavoro di integrazione tra anziani e studenti. I primi che hanno già da tempo richiesto al Comune un numero maggiore di orti. Per quanto riguarda i secondi:
Non studenti qualsiasi. «Pensiamo di rivolgerci ai ragazzi che fanno fatica a stare a scuola, che hanno problemi di disciplina, i quali, anzichè essere sospesi, potrebbero lavorare qualche giorno nell’orto».
“I ragazzi problematici stanno aumentando notevolmente, ci dicono le scuole – ha spiegato la vicesindaca Cristina Azzolini, che ha anche una lunga carriera scolastica alle spalle, ricorda il Trentino – Le scuole ora non sempre riescono a trovare le risorse per dare delle risposte, a ragazzi che hanno bisogno di nuove motivazioni e non le trovano in classe. Molti istituti ci hanno posto questo problema”.
Il ragionamento fatto quindi dal Comune è questo:
Aumentare le sospensioni non serve più, e diventa una punizione in se stessa, con la quale le scuole non ottengono nulla, o addirittura peggiorano la situazione. […] Nel progetto parteciperebbe anche il Museo Civico, che potrebbe mettere a disposizione la casetta al Bosco della Città , dove tenere incontri formativi e di preparazione.