di Katjuscia Pitino, Orizzonte Scuola, 5.8.2015
L’ultima trovata del Ministro Giannini è davvero stucchevole: scaricare la colpa di essere precari sui sindacati, colpevoli di essere i gestori delle graduatorie permanenti e di aver così confinato nel limbo del precariato, per molti anni, quegli aspiranti docenti che adesso, grazie al piano di assunzione previsto dalla Legge 107, riceveranno al contrario una stabilità.
Ecco un modo elegante di aggirare l’ostacolo buttando fango sulle organizzazioni sindacali e per riflesso sui governi inadempienti dell’era pre-renziana che non hanno investito nella scuola. E’ ancora presto per valutare gli effetti; lodare prima di rendicontare è eccessivo.
Secondo quanto affermato dal Ministro dell’ istruzione durante l’incontro tenutosi il 2 agosto scorso al caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta il danno del precariato fu dunque provocato dai sindacati che, nelle parole del Ministro, appaiono come una categoria di insensati che si oppongono caparbiamente alla manovra del Governo illibato.
E’ troppo! E il troppo stroppia insieme al caldo che può giocare brutti scherzi mettendo in bocca smaccate assurdità, dimenticando il ruolo significativo del potere negoziale e della contrattazione.
In certi casi vengono in mente le parole dell’eccellentissimo Abate Dinouart nella sua arte di tacere : “si deve smettere di tacere solo quando si abbia qualche cosa da dire che valga più del silenzio; tacere quando si è tenuti a parlare è una cosa da deboli e da imprudenti, tanto quanto parlare quando si deve tacere è sintomo di leggerezza e indiscrezione”.