di Corrado Zunino, la Repubblica, 12.11.2023.
E Padova è la città più anglofila.
Studio di “Education First”: c’è un arretramento globale, legato al Covid e alla messa in discussione dell’educazione occidentale. Arretra la conoscenza delle donne.
ROMA – Gli svedesi di Ef, Education First, dal 1965 seguono la diffusione della conoscenza della lingua inglese nel mondo. Partecipano del business, certo, con proposte di viaggi studio per esempio, ma il loro approccio culturale è serio e i risultati affidabili. L’ultimo rapporto Ef, ovvero l’Indice di conoscenza dell’Inglese, indaga sulle competenze di 2,2 milioni di persone non madrelingua in 113 Paesi. E rivela un preoccupante declino dello studio della lingua negli ultimi cinque anni da parte dei giovani.
“L’indice di quest’anno fotografa un’illusoria stabilità globale, in cui la padronanza generale dell’Inglese rimane più o meno la stessa, mentre la realtà rivela che i progressi di alcuni Paesi sono compensati dal declino di altri”, ha dichiarato Kate Bell, autrice dell’indice Ef Epi. “Questa lingua è essenziale per condividere le prospettive e stimolare la comprensione e, in quanto lingua ponte, si trova in una posizione unica per connettere le persone attraverso i confini”.
Superati da Bielorussia e Ghana
Dal 2015, tra i giovani di 18-20 anni la conoscenza dell’Inglese continua a diminuire (-89 punti, dice l’indice globale). Molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno registrato cali legati alla pandemia sempre in questa fascia d’età, accelerando la tendenza mondiale. L’Italiaè scesa al 35° posto della classifica, a pari merito con Spagna e Moldovia, superata da Georgia, Bielorussia e Ghana. Siamo sette posizioni avanti alla Francia. Preoccupa l’indice globale, dicevamo, che, dopo una crescita lenta fino al 2018 (506 punti), ha visto una discesa che nel 2023 l’ha portato a quota 493 punti.
L’Italia, dicevamo, è 35a sui 113 Paesi presi in considerazione, 26a in Europa. Dal 2011 ad oggi ha conosciuto un progresso nel suo rapporto linguistico: da 475 punti è arrivata a 535, a fronte di un punteggio medio globale di 505. Il problema è che il nostro Paese nel 2020 era arrivato a 547 punti e, ancora, nel 2022 a 548 punti, poi nel 2023 è bruscamente sceso (-13). Nelle cinque definizioni del ranking, da “alto” a “molto basso”, l’Italia resta al livello 3, “medio”.
Friuli in testa, Calabria in fondo
La regione dove si parla meglio l’inglese è il Friuli-Venezia Giulia, che con 583 punti torna al vertice della classifica nazionale e mostra una “buona competenza” che, in un supposto ranking per nazioni, lo porterebbe tra il 18° il 19° nel mondo. Padova, capoluogo veneto di forte tradizione universitaria, è la città dove si parla l’Inglese migliore: 617 punti la posizionano sopra l’Austria, terza nel mondo. Sempre in Italia, a seguire ci sono le città di Bergamo, Brescia, Verona e Bologna. Quindi, Milano, Torino, Venezia, Pisa e, al decimo posto, Genova, tutte realtà urbane dove sono presenti sedi universitarie. La prima città del Sud presente è Palermo, dodicesima. Roma è sedicesima.
La regione dove si parla peggio l’Inglese è la Calabria, 508 punti, un punteggio in media con il trend mondiale.
Il 2023 è stato un anno di crollo per tutte le fasce di età, probabilmente retaggio delle due stagioni di Covid, ma la coorte 18-20 anni (parliamo sempre dell’Italia) ha avuto un andamento stabile nel rapporto con la lingua dal 2015 al 2020 (quindi non è cresciuta) e nelle ultime tre stagioni ha conosciuto un crollo di 36 punti.
Su un piano internazionale, si certifica un graduale abbandono della lingua di scambio per eccellenza nell’Asia orientale. C’entrano le restrizioni agli spostamenti causa Covid, ma, si legge, la questione ha a che fare con “cambiamenti politici e demografici più ampi e una crescente fiducia nella messa in discussione dell’egemonia culturale occidentale nel campo dell’istruzione”.
Infine, restando con uno sguardo largo, diminuisce la conoscenza dell’Inglese da parte delle donne: tra il 2019 e il 2020 c’è stato il sorpasso, da questo punto di vista, dei maschi europei nei confronti delle femmine e nell’arco di nove anni la crescita del sapere dei primi è stata pari a 46 punti, delle seconde di 19 punti. Per entrambi i generi, tuttavia, nel 2023 la conoscenza dell’inglese è diminuita.
.
.
.
.
.
.
.
.
I ragazzi italiani imparano sempre meno l’inglese: crollo nella fascia 18-20 anni ultima modifica: 2023-11-13T04:41:12+01:00 da