Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola 22.11.2015.
Mercoledì prossimo, davanti alla sezione umbra della Corte dei Conti, si terrà l’udienza che coinvolge il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
L’ex rettore dell’università per Stranieri di Perugia dal 2004 al 2013, oggi responsabile del Miur, è stata citata dai giudici contabili insieme ad altre 18 altre persone per un’ipotesi di danno erariale di 339mila euro.
A darne notizia è l’Adnkronos. Che ripercorre anche il percorso che ha portato all’udienza fissata per il 25 novembre.
“Giannini, insieme al direttore amministrativo e ai componenti del consiglio di Amministrazione dell’Università per Stranieri di Perugia, dovranno difendersi dall’ipotesi di danno erariale ‘corrispondente al pagamento di fitti passivi e altre spese e correlato alla scelta di prendere in locazione un immobile senza alcuna utilità per l’ateneo stesso’”.
“A dare il via a questi accertamenti era stato un esposto presentato dai revisori dei conti, che avevano specificato come non fosse ‘da addebitare al caso o all’imprevedibile se la società ‘selezionata’ si sia rivelata immediatamente inadempiente, essendo mancata ogni verifica sulle credenziali e sulla serietà del contraente, ed anzi, avendo pervicacemente proceduto alla stipula del contratto in presenza di chiari indicatori di inaffidabilità’”.
“Nel 2008 – continua l’agenzia nazionale – l’Università di Perugia decise di voler istituire una scuola di cucina italiana collegata all’ateneo nei locali ex Contrappunto di Perugia. La prima gara pubblica è del 29.12.2008, le due offerte pervenute vennero aperte nel luglio del 2009, ma al 13.11. 2009 l’impresa aggiudicataria non aveva ancora stipulato il contratto, quindi l’università decise di non concedere la proroga e intraprendere azioni per il risarcimento del danno subito”.
“Poi il 17.3.2010 venne stabilita una modifica del precedente bando, in cui si iniziò a parlare anche dello ”sviluppo d’un progetto culturale volto a promuovere la vocazione internazionale dell’università per stranieri di Perugia”.
“Alla scadenza del bando il 13.4.2010 non arrivò nessuna offerta, quindi venne prorogato il termine fino al 22 aprile, ‘essendo pervenuta nei nuovi termini di scadenza la sola offerta’ presentata dalla stessa azienda su cui l’università stava cercando di rifarsi”.
“I revisori dei Conti Maria Adele Paolucci e Antonio Buccarelli, misero nero su bianco che, dopo la seconda gara in cui l’unico a fare un’offerta era stata la stessa azienda della prima, l’Ente universitario, invece di ‘procedere alle contestazioni per i gravi danni subiti ha ritenuto (con decreto rettoriale dalla motivazione a dir poco debole date le pregresse vicende e le contingenze del momento) di prorogare i termini per la presentazione delle offerte a tutto beneficio del omissis, che ancora una volta aveva dimostrato di non tenere nella benché minima considerazione le esigenze dell’Università’”.
Dal canto suo, Giannini era già in passato intervenuta sulla questione, chiarendo che si trattava di un “progetto che purtroppo non è andato a buon fine e quindi non ha dato introiti come si sperava all’università. Questo è il reale fatto di cui si parla”, ha spiegato il ministro.
L’attuale responsabile del dicastero di Viale Trastevere aveva aggiunto di avere la “totale certezza” della correttezza dell’operato del Cda che allora assunse quelle due delibere. Il ministro aveva anche spiegato che esiste “una causa nei confronti dell’affittuario inadempiente, che poi è fallito, che è ancora in corso e da cui, con l’avvocatura di Stato, mi auguro che l’università possa essere risarcita”. Pertanto, per Giannini non c’erano state “spese, ma solo il mancato introito che certamente non fa mai piacere ma non era calcolato come budget essenziale. Peraltro i nostri bilanci sono sempre stati molto trasparenti e molto positivi”, aveva ribadito Giannini.