dal blog di Gianfranco Scialpi, 19.4.2022.
Il profilo docente, dopo la pandemia tornano predominanti le fake, finalizzate a mettere in cattiva luce il mondo della scuola. I massmedia ignorano la realtà fatta di attività e iniziative della “buona scuola” (non quella di Renzi)
Il profilo docente, tornano le fake
Il profilo docente. A inizio della pandemia i massmedia hanno lodato la resilienza della scuola, grazie alla Dad. Il clima positivo è durato poco. Dopo qualche mese le fake hanno iniziato a riprendere il loro posto. Nel caso della Didattica emergenziale, grazie al supporto spesso involontario di tanti docenti, la Dad è stata attaccata. Esempio di cattiva scuola o di una soluzione lontana dalla prassi didattica, caratterizzata dai processi di aprendimento significativi (non sempre) e di un alto tasso di socialità. Il ritorno in classe inteso come contesto ideale spesso ha dimenticato la dispersione scolastica esplicita (13,8%) e implicità, già molto presente prima della pandemia.
In questo momento si continua a parlare di scuola circondandola di tante notizie vere che però, se presentate come uniche, tendono ad alterare la realtà, addomesticandola. Siamo di fronte a una nuova forma fake che tende a presentare una scuola totalmente colonizzata da persone inaffidabili, diseducative e pericolose. Si presentano, infatti vicende estreme (presunto feeling non professionale di tra una Dirigente e studente, professori poco attenti alla vigilanza o con problemi) come esempi di un sistema lontano dalle sue finalità formative. La strategia è debole, in quanto fa riferimento a un’idealità che non appartiene a nessuna realtà umana
Inoltre si dimenticano le quattrocentomila classi dove questi casi rappresentano uno zero virgola. Ai massmedia la normalità non interessa, non fa notizia. In altri termini raccontare la quotidianità fatta di iniziative collettive o singole a supporto dei ragazzi, purtroppo non fa audience.
Dopo la pandemia la scuola normalizzata torna nel dimenticatoio, salvo i soliti eventi
Il calendario scolastico e l’orario degli insegnanti altre due fake
Le fake news non si fermano qui. Ha ripreso il vecchio canovaccio dei tre mesi di vacanza e l’orario di lavoro molto favorevole agli insegnanti. Il risultato è molto chiaro: screditare gli insegnanti.
Sulla prima questione rimando a un mio precedente intervento, dove si evidenzia che il problema risiede nella distribuzione degli stop scolastici. Da noi la concentrazione è in estate. Negli altri paesi europei, invece si attua durante tutto l’anno.
Sull’orario favorevole molti esperti parlano a sproposito. Quasi nessuno cita il report dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani(Carlo Cottarelli). Si legge” Per quantificare le ore di lavoro aggiuntivo, abbiamo chiesto a 166 docenti delle scuole superiori di secondo grado di fornire una stima delle ore di lavoro extra-insegnamento. Il campione risultante è sufficientemente eterogeneo, sia da un punto di vista geografico (61 per cento Centro-Nord e 39 per cento Sud) che rispetto alle scuole di appartenenza (51 per cento licei, 37 per cento istituti tecnici e 12 per cento istituti professionali). I risultati dell’indagine suggeriscono che il totale di ore settimanali effettivamente lavorate sia in media di poco inferiore a 36, composto da 18 di insegnamento e da circa 18 aggiuntive (Fig. 1). Questo ammontare settimanale è in linea con gli orari degli altri dipendenti pubblici. Pertanto, le ore contrattuali di lezione rappresentano soltanto il 50 per cento del carico di lavoro complessivo”. Occorre dire che l’indagine dovrebbe essere integrata da dati ufficiali e maggiormente obiettivi per essere considerata valida. Purtroppo questi mancano.
“Se siete invidiosi, perché non insegnate” (S. Amato)
Concludendo, non si comprende tanto acredine e l’attacco, tornato quotidiano verso gli insegnanti.
Scrive il collega S. Amato in un post:
“A coloro i quali ritengono che siamo privilegiati con 3 mesi di ferie
A coloro i quali ritengono che facciamo solo 18 – 25 ore a settimana
A coloro i quali ci vedono perennemente in vacanza
A coloro i quali ritengono che il nostro lavoro sia semplice e poco impegnativo
A coloro i quali invidiano solo ciò che vogliono vedere
A coloro i quali sconoscono il nostro lavoro in classe, la nostra fatica quotidiana, il bombardamento delle mille incombenze, la preparazione delle attività, la burocrazia che ne deriva.
A coloro i quali provano solo invidia per gli insegnanti
Rispondo:
Se proprio vi interessa questo lavoro perchè non insegnate? Cosa vi impedisce di farlo? Forse non avete studiato abbastanza? Forse non siete capaci di superare concorsi? O non siete in grado di amare un lavoro come questo al punto tale da portarselo tutti i giorni a casa?”
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Il profilo docente, tante fake news e poca realtà ultima modifica: 2022-04-20T05:37:42+02:00 da