– Il candidato risponda alla seguente domanda:
- Le procedure del prossimo concorso riservato si faranno in tempo utile da consentire l’immissione in ruolo entro settembre 2020
- Le procedure del prossimo concorso riservato si faranno, ma con requisiti e modalità diverse da quelle previste dalla bozza dei bandi
- Le procedure del prossimo concorso riservato salteranno o al più slitteranno di un anno
- Le procedure del prossimo concorso riservato saranno semplificate e trasformate in concorso per soli titoli e servizio.
Questa potrebbe essere la domanda zero dello scritto previsto per il prossimo concorso straordinario. Il Ministro ha più volte affermato che la risposta giusta al quesito è la a); la maggior parte dei docenti precari interessati darebbe volentieri la risposta e), il CSPI sceglierebbe la risposta b) mentre la c) appare plausibile ai più vista l’incertezza dominante.
Allo stato attuale, quindi, nessuna delle risposte proposte può considerarsi corretta.
E’ utile pertanto cercare di riassumere i fatti e ragionare sulle varie proposte avanzate in questi ultimi giorni.
E’ un fatto che, sulla base della legge “mille proroghe”, i bandi dei concorsi ordinari o straordinari che siano, devono essere pubblicati in gazzetta entro il 30 aprile; altra certezza è che, a causa dell’emergenza sanitaria, il dpcm del 18 marzo ha sancito le procedure di tutti i concorsi della PA sono bloccate per 60 giorni, ragion per cui nessuna prova potrà svolgersi prima di giugno.
Non è un fatto, ma quasi certezza, che l’emergenza non si concluderà a breve con un molto probabile slittamento della prova scritta della procedura straordinaria a data da destinarsi. Infatti, se alla sospensione delle attività didattiche si può in qualche modo sopperire con la DAD, difficilmente è ipotizzabile una sorta di CAD ( Concorso a Distanza ).
Altro fatto riguarda il parere espresso dal CSPI che ha fortemente criticato alcuni aspetti delle bozze di bando ricevute chiedendo:
- L’accesso alle procedure riservate anche per coloro che hanno maturato almeno tre anni di servizio in una scuola statale esclusivamente su posto di sostegno. Attualmente l’orientamento del ministero tende ad escluderli
- Una diminuzione del punteggio minimo ( 7/10 ) richiesto per il superamento della prova scritta
- Una riduzione dei contenuti oggetto della prova scritta
- L’individuazione di appropriati provvedimenti che possano snellire le procedure concorsuali e garantire un regolare inizio del prossimo anno scolastico.
Il parere del CSPI, pur essendo obbligatorio, non è vincolante, quindi nulla impedirebbe al Ministro di proseguire per la sua strada e pubblicare i bandi così come li ha impostati a fine febbraio contro il parere di tutte le organizzazioni sindacali che, fino ad allora, erano sempre riuscite a trovare i giusti compromessi con l’amministrazione.
Nel frattempo però varie forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno dichiarato di voler intervenire sulla questione proponendo un intervento legislativo atto a semplificare le procedure concorsuali riservate rendendole più snelle e veloci.
Lo stesso sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, De Cristofaro, ha preannunciato una riunione di maggioranza per affrontare la questione concorsi e la presentazione di una soluzione alternativa a quella prevista finora; riunione che potrebbe far slittare l’incontro, in via telematica, previsto per mercoledì 15 aprile tra le organizzazioni sindacali ed i funzionari ministeriali.
Aspettiamo sviluppi quindi e solo allora potremo pensare di mettere un punto definitivo alla questione concorsi riservati.
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Il punto e virgola sui concorsi straordinari ultima modifica: 2020-04-14T07:56:43+02:00 da