Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola 1.11.2017
– Sospendere fino a giugno 2018 qualsiasi decisione sull’adeguamento automatico dell’età della pensione all’aspettativa di vita, che al momento dovrebbe passare a 67 anni con un provvedimento direttoriale da emanare entro fine anno.
L’emendamento è uno dei 28 presentati da Mdp alla Legge di Bilancio (contando gli altri raggruppamenti se ne contano ben 1.030), nel primo giorno di arrivo del testo al Senato.
MDP: INNALZAMENTO ETA’ PENSIONABILE DIFETTO GRAVE LEGGE FORNERO
La capogruppo Mdp, Cecilia Guerra, ha tenuto a dire che quello degli scatti di età è uno dei “difetti gravi” della riforma Fornero: dopo essersi scagliata contro il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha anche aperto all’ipotesi, lanciata dal presidente dell’Inps Tito Boeri, di aumentare i contributi per i lavori gravosi. Sulla lista delle professioni da includere, ha spiegato poi il ministro a Porta a Porta, c’è comunque bisogno “di una discussione seria su basi scientifiche”.
Intanto, sembra avere trovato proseliti la richiesta di Mdp di far slittare a metà 2018 la decisione sulle pensioni: ci sono buone possibilità, infatti, che venga approvata. Perché anche in seno ad altri partiti, Pd in testa, diversi parlamentari hanno già detto di essere d’accordo.
IL SENATO DECIDE DI… NON DECIDERE
Ora, spostare in avanti di sei mesi, può essere la soluzione al problema? Sicuramente no. Significa, infatti, solo assegnarlo alla prossima legislatura: quindi, a seconda del tipo di composizione dell’esecutivo che si formerà, si potrebbe anche pensare (sperare) di vedere congelato il provvedimento (destinato a diventare esecutivo dal 1° gennaio 2019).
Un Parlamento più coraggioso, invece, avrebbe deciso sin da subito per una manovra anti-innalzamento della soglia che porta alla pensione di anzianità. Invece di tenere “appesi” sino all’ultimo centinaia di migliaia di pensionandi.