di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola, 8.11.2018
– Quasi un italiano su tre, il 31%, spingerebbe il proprio figlio a diventare insegnante e la metà pensa però che lo stipendio andrebbe legato ai risultati degli alunni. A sostenerlo sono i ricercatori del Global Teacher Status Index (GTSI) 2018, lo studio più completo che riguarda gli insegnanti di tutto il mondo, fonte d’ispirazione del Global Teacher Prize, che nel 2013 aveva coinvolto 21 Paesi.
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Il record di ambizione è degli indiani
Ebbene, in Italia l’ambizione di diventare docente è la seconda percentuale più alta tra le maggiori economie dell’UE dopo la Spagna (39%), con un aumento rispetto al 2013, anno in cui la stessa si fermava al 28%.
A livello mondiale ci sono Paesi con percentuali ancora più alte: più della metà (54%) degli indiani incoraggerebbe i propri figli a fare la professione del docente, ottenendo la percentuale più alta tra tutti i paesi intervistati.
Invece, il paese in cui si ottiene il punteggio più basso in merito è la Russia (6%).
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Gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni
Dallo stesso studio è emerso però anche che esattamente la metà degli italiani ritiene che gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni, mentre quelli contrari all’idea sono poco più di un quarto (26%).
Tuttavia, il sostegno alla remunerazione legata ai risultati è notevolmente diminuito in Italia dal 2013, quando circa i due terzi degli intervistati (il 67%) si dichiaravano favorevoli a tale modello.
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La professione simile all’insegnamento? Quella dell’assistente sociale
La maggior parte degli italiani intervistati (il 21%) ha dichiarato che la professione più simile a quella degli insegnanti è quella degli assistenti sociali, allineando l’Italia alla maggior parte dei paesi intervistati, 18 dei quali hanno la stessa percezione.
Solo tre paesi (Cina, Russia e Malesia) percepiscono gli insegnanti più simili ai medici. Tuttavia, quella del medico rappresenta la seconda scelta in ordine di popolarità tra gli italiani, ottenendo il 14%, ovvero più di qualsiasi altro paese europeo. Il punto di vista degli italiani sulla professione più simile a quella degli insegnanti non è cambiato rispetto al 2013.
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