Insegnanti di potenziamento usati ancora come ‘tappabuchi’

di Sabrina Maestri, Scuola in Forma, 24.9.2020.

L’insegnante di potenziamento continua a non trovare una sua dimensione, svolgendo di fatto attività non in linea col suo scopo originario.

Gilda Venezia

L’organico di potenziamento è nato con la legge 107/2015, allo scopo di arricchire l’offerta formativa, assumendo le vesti di risorsa aggiuntiva per migliorare l’apprendimento degli studenti.

Questa figura dovrebbe quindi essere impiegata in un progetto, in un laboratorio, come animatore digitale o in qualsiasi altra attività integrativa o di ampliamento dell’offerta didattica.

Organico di diritto o di fatto

La succitata legge 107/2015 ha dato una nuova definizione di organico dell’autonomia, secondo cui “i docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”. In questo modo è stata superata la vecchia distinzione tra organico di diritto e organico di potenziamento, confluendo nell’organico dell’autonomia posti comuni, posti di sostegno e posti per il potenziamento.

Quando dunque, ad esempio, gli aspiranti supplenti da GPS si vedono attribuire un posto comune OD (organico di diritto, fino al 31 agosto) o un posto comune OF (organico di fatto, fino al 30 giugno) potrebbe tranquillamente trattarsi di insegnamento di potenziamento, a discrezione del dirigente scolastico.

Potenziamento equiparato a sostegno

Nella realtà scolastica l’insegnante di potenziamento non è impiegato secondo il suo scopo originario. Spesso infatti, non essendo stato predisposto alcun progetto curricolare, gli vengono attribuiti compiti simili a quelli competenti agli insegnanti di sostegno, dovendo seguire da vicino studenti con difficoltà di apprendimento.

Qual è dunque la sua utilità?

Avrebbe forse più senso distribuire le ore di potenziamento tra i vari insegnanti in modo che possano utilizzare quelle ore realmente come approfondimento o, come dovrebbe essere, ai fini di un progetto didattico.

Attribuire invece 24 ore su potenziamento ad un unico insegnante finisce con lo snaturare l’utilità di questa figura, che si ritrova ad essere utilizzato sostanzialmente come ‘tappabuchi’.

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Insegnanti di potenziamento usati ancora come ‘tappabuchi’ ultima modifica: 2020-09-25T04:13:43+02:00 da
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