Orizzonte Scuola, 10.12.2017
– Times Higher Education ha pubblicato un articolo intitolato “Why teaching in English may not be such a good idea“, dove si afferma che insegnare in inglese abbassa la qualità dell’insegnamento.
Nell’articolo si legge che secondo la conferenza dei rettori delle università tedesche ciò che importa nel mercato del lavoro sono le capacità tecniche acquisite dagli studenti e che queste possono essere meglio acquisite attraverso la madrelingua.
L’autore dell’articolo, Michele Gazzola, spiega che la rincorsa all’internazionalizzazione è un effetto collaterale delle classifiche internazionali delle università, mentre ci sono studi che dimostrano la maggior efficacia delle lezioni nella madrelingua degli studenti.
Sembra anche che non sia sufficiente nemmeno a trattenere i talenti stranieri: un esempio è l’Olanda, dove solo il 27 per cento degli studenti internazionali sta lavorando in Olanda dopo aver ottenuto una laurea in inglese nel Paese. Uno dei motivi che scoraggia dal rimanere in Olanda è la mancanza di competenze in olandese. Avendo studiato due o tre anni solo in lingua inglese ostacola lo sviluppo delle competenze nella lingua locale e così è più difficile per un Paese trattenere i loro talenti.
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Insegnare in inglese abbassa la qualità dell’insegnamento ultima modifica: 2017-12-11T05:02:20+01:00 da