dal blog di Gianfranco Scialpi, 2.3.2024.
Intervista alla prof.ssa Finatti. Parole di una vittima della violenza a scuola.
Intervista prof.ssa Finatti. Pillole di saggezza
Intervista prof.ssa Finatti. Più di un anno fa, la docente fu impallinata in classe.
Così la stampa raccontava i fatti e ampiamente commentati: Ventiquattro alunni di un istituto professionale di Rovigo sono stati denunciati per avere ripreso l’insegnante mentre le sparavano con una pistola ad aria compressa a scuola. Lo sfogo della docente”Li denuncio tutti per difendere la mia dignità e quella dei miei colleghi ma perché è stato oltrepassato il confine“. A dirlo è Maria Luisa Finatti, un’insegnante di Scienze e Biologia all’Itis Marchesini di Rovigo, che ha denunciato i suoi alunni per lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori. Tre mesi fa, gli studenti avevano girato un video mentre la colpivano con una pistola ad aria compressa durante l’ora di lezione. Il filmato è stato condiviso sui social diventando virale”.
Ieri su Il Tempo la prof.ssa è tornata a riflettere sulla sua vicenda. Nell’intervista si cita la responsabilità che i ragazzi devono assumere come criterio di vita, la denuncia del docente violentato nella sua privacy e nel suo corpo come risposta ordinaria e il sogno che la scuola torni ad essere rispettata anche dai genitori-ombrello.
Dice la professoressa che i ragazzi devono imparare il rispetto e comprendere che la vita non è un’austrada dove tutto fila liscio, ma prevede necessariamente degli stop and go. In altri termini il fallimento come opportunità di crescita. Recentemente il tennista J. Sinner ha dichiarato” Se vinco ok, se perdo ho imparato“