Le novità del 2017 della scuola dai concorsi al nuovo contratto di categoria

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La Stampa 3.1.2017

– Il nuovo anno porterà diverse novità nel mondo della Scuola. Tanto per cominciare nuove modalità per il trasferimento dei docenti, uno dei capitoli più controversi della legge 107 (Buona Scuola). L’intesa «politica» sottoscritta tra Natale e Capodanno da Miur e sindacati, dovrebbe, infatti, portare, entro gennaio, alla firma di un contratto integrativo di mobilità del personale docente nell’anno scolastico 2017-2018. Sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall’obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola; la mobilità avrà un’unica fase per ciascun grado scolastico; il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5 e questo varrà sia per gli spostamenti all’interno che fuori dalla provincia.

Resta invece ancora tutta aperta la «partita» della chiamata diretta dei prof da parte dei presidi: i criteri per l’individuazione dei docenti per competenze – stabiliti a livello nazionale con l’intento di assicurare imparzialità e trasparenza, come ha spiegato la ministra, Valeria Fedeli – dovranno essere identificati in un accordo ad hoc.

Sempre in tema di «Buona Scuola», con il nuovo anno dovranno vedere la luce le nove leggi delega alla Legge 107. Le attese norme attuative riguardano diversi ambiti-chiave della riforma: dalla revisione del percorso formativo 0-6 anni a quello del sostegno, dalla riforma del reclutamento a quella della formazione. Con l’avvicinarsi della scadenza di metà gennaio rischiano di decadere e per «salvarle» occorre disporre una proroga di almeno due o tre mesi.

Il 2017 sarà, inoltre, l’anno dei concorsi: si concluderà quello per oltre 63mila nuovi docenti (una bella fetta di insegnanti potranno essere immessi in ruolo già nella prossima estate) e nelle prime settimane del nuovo anno dovrebbe essere pubblicato il bando del nuovo concorso per dirigenti scolastici, per la prima volta gestito interamente dal Miur e non più dalla scuola ad hoc della pubblica amministrazione. Viale Trastevere ha preso inoltre l’impegno ad avviare, dopo tantissimi anni, il concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi.

Ma il 2017 potrebbe essere ricordato, soprattutto, come l’anno del nuovo contratto di categoria, fermo dal 2009. A fine novembre, pochi giorni prima del Referendum costituzionale, il ministro Madia e i sindacati confederali hanno raggiunto un’intesa che sblocca la contrattazione per 3,3 milioni di dipendenti pubblici. L’accordo, che detta la linea per i rinnovi, mette sul piatto 85 euro al mese, per un impegno complessivo di 5 miliardi di euro a regime. È però solo un punto d’inizio, la palla passa ora ai classici tavoli di contrattazione.

Nel 2017 andranno, infine, a regime il bonus annuale da 500 euro per l’aggiornamento professionale e dovrebbe essere confermato il progetto «scuole aperte».

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