L’equiparazione del servizio nelle paritarie: Valditara riesce a concretizzare le scelte (sciagurate) di Luigi Berlinguer.

inviata da Franco Avicolli, 1.8.2023

Legittimare la scuola paritaria equiparando il servizio effettuato a quello nello Stato, dove i docenti hanno accettato pendolarismo e precarietà nel rispetto delle graduatorie e delle norme, è un fatto preoccupante.

Probabilmente passerà in Parlamento la norma che porterà alla piena equiparazione del servizio svolto nelle scuole paritarie con quello svolto nelle scuole statali. Si consentirà infatti a  tutti i precari con 36 mesi di servizio prestati nella scuola pubblica, sia statale che paritaria, di accedere ad un percorso abilitante agevolato di 30 crediti formativi universitari anziché 60.
Alla soddisfazione comprensibile delle associazioni di riferimento delle scuole paritarie, sconcerta quella dichiarata da Cisl e Anief che evidentemente inseguono una potenziale nuova area di consenso (e di tessere).
Si tace infatti sul fatto che l’abilitazione facilitata per i docenti delle private parificate sarà poi spesa per l’agognato passaggio nelle graduatorie degli abilitati e per un percorso di immissione in ruolo nello stato.
Si tace soprattutto sulle diverse condizioni di accesso che contraddistinguono la scuola parificata privata in cui l’assunzione è a piena discrezionalità del datore di lavoro, le condizioni contrattuali sono molto meno garantiste di quelle previste dal CCNL della scuola statale e che nascondono non infrequentemente contratti poco rispettosi della legge (si pensi ai casi limite di finte assunzioni con il solo pagamento dei contributi in cambio del punteggio).

Nella scuola paritaria privata la libertà di insegnamento è fortemente condizionata dalla pressione dei clienti studenti-genitori che pagano e pretendono il pieno successo formativo, cioè un titolo con un punteggio più alto possibile o promozioni facilissime e agevolate. Tanti, nella speranza di passare nella scuola statale, hanno accettato condizioni lavorative inique anche per non essere costretti ad accettare le sedi scomode della scuola statale.
Legittimare la scuola paritaria equiparando il servizio effettuato a quello nello Stato, dove i docenti hanno accettato pendolarismo e precarietà nel rispetto delle graduatorie e delle norme, è un fatto preoccupante. Può aprire la strada alla strisciante privatizzazione della scuola statale dove alcuni dirigenti scolastici vorrebbero avere gli stessi poteri e discrezionalità del datore di lavoro privato (assunzioni e licenziamenti).
Infine fa sorridere la convinzione delle associazioni rappresentanti le scuole paritarie che con la nuova normativa si abolirà il precariato nella scuola paritaria.
Sarà proprio vero che i futuri abilitati avranno tutti un contratto a tempo indeterminato?
E anche se fosse, che contratto sarebbe quello che consente il recesso da parte del datore di lavoro con motivazioni anche pretestuose?

Valditara sta riuscendo a “mettere a terra” la riforma Berlinguer che aveva i suoi punti di forza nell’autonomia scolastica e nella parificazione statale-privato. Sarà contento il vecchio Luigi Berlinguer di vedere finalmente applicata la sua visione della scuola.

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L’equiparazione del servizio nelle paritarie: Valditara riesce a concretizzare le scelte (sciagurate) di Luigi Berlinguer. ultima modifica: 2023-08-01T04:29:05+02:00 da
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