L’ora di cittadinanza

Da Pavia arriva una notizia sconvolgente. Gli studenti del liceo Cairoli avrebbero chiesto e ottenuto un’ora aggiuntiva di lezione per approfondire la Costituzione. Onde evitare ondate di panico in tutta la penisola, va precisato che il progetto riguarderà meno di duecento allievi. Ma la possibilità di un allargamento del contagio esiste. Esiste anche l’ipotesi che si tratti di un equivoco e che i ragazzi abbiano chiesto un’ora di costituzione fisica, per rassodare i glutei, o un’ora ricostituente, per allungare la pausa-tramezzino. Ma diversi indizi lasciano credere che sì, una volta alla settimana gli studenti-cavia di Pavia resteranno a scuola oltre l’orario stabilito per studiare la «nei secoli negletta» educazione civica.

Il rischio di farne dei disadattati è alto. C’è un mondo, là fuori, che non vuole saperne di persone informate sui loro diritti e doveri. Perché si sa come vanno poi a finire certe cose. Uno sfoglia la Costituzione ed è un attimo che si mette a pensare con la propria testa. Il passo successivo consiste nel diffidare dei facilitatori esistenziali, esperti nel farti credere che i problemi si risolvano con un vaffa o un bell’applauso. E il passo ancora ulteriore ti porta a non sorbire in modo acritico ogni parola orale o scritta che sgorghi intorno a te, comprese quelle di questa tazzina. Se l’esempio di Pavia dovesse dilagare, il pericolo mortale per qualsiasi classe politica finora conosciuta è che i sudditi si trasformino in cittadini.

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L’ora di cittadinanza ultima modifica: 2018-11-29T21:49:49+01:00 da
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