di Roberto Bosio, InfoDocenti.it, 25.5.2020
– Docenti studenti e famiglie che sono contrari alla Maturità in presenza.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha deciso che gli esami di Maturità 2020 saranno in presenza, ma c’è ancora chi non si rassegna.
– Ricorso d’urgenza al Tar.
Un gruppo di insegnanti e di famiglie di studenti – circa 300 – hanno deciso di fare un ricorso d’urgenza al Tar per cercare di bloccare lo svolgimento in presenza della Maturità 2020. Fanno parte del gruppo Facebook “Maturità 2020 online” che si occupa, tra le altre cose, di raccogliere adesioni a livello regionale dei docenti che chiedono un esame di Maturità online – questo ad esempio è il modulo google dedicato ai commissari campani.
– Documento contrario alla Maturità in presenza del collegio docenti (o di un gruppo di insegnanti di una scuola durante un assemblea sindacale).
Di seguito il documento contrario alla Maturità in presenza di una scuola ligure (lo abbiamo modificato per renderlo utilizzabile da altri docenti/scuole):
“Il personale di questo …, riunito in … il giorno … 2020, esprime forte dissenso circa la scelta di svolgere in presenza il colloquio dei prossimi Esami di Stato”.
– Gli elementi di criticità.
“Riteniamo infatti che vari siano gli elementi di criticità e i conseguenti rischi per la salute pubblica che gli esami svolti in aula comporterebbero:
- la necessità di provvedere in tempi brevissimi a tutte le operazioni preliminari di segreteria, di pulizia e di acquisto dei DPI per ata, docenti e studenti
- la compresenza in uno stesso ambiente scolastico di più persone (in ogni aula: 6 commissari, un Presidente, un candidato e un testimone, in base alla normativa vigente). Ricordiamo che in questo ambiente si dovrebbe garantire una distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri come stabilito dal Comitato Tecnico Scientifico e reso pubblico dal M.I.
- la prospettiva di dover stare fermi in un’aula per 5 o 6 ore di fila con mascherine e guanti a temperature estive senza poter usufruire – anche per motivi di sicurezza – di ventilatori o condizionatori
- l’inadeguata autodichiarazione del proprio stato di salute – prevista per tutto il personale, per gli studenti e i per testimoni – dove si deve attestare di non essere stati a contatto con persone positive negli ultimi 14 giorni. Tale atto è una presa in carico di responsabilità priva di valenza giuridica e di certezze scientifiche
- la presenza di commissari e collaboratori scolastici che si trovano in una fascia d’età a maggior rischio di contagio e complicanze, come segnalato dall’INAIL
- un forte dispendio di energie sia di carattere economico, sia di natura organizzativa da parte della scuola, che si troverà impegnata in una igienizzazione continua e accurata degli spazi comuni da effettuarsi all’inizio e alla fine della giornata, ma anche tra un esame e quello successivo”.
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