Maturità 2023, tornano i commissari esterni. Prove scritte decise dal ministero

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di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore, 29.12.2022.

Prosegue il ritorno alla normalità iniziato con Patrizio Bianchi. Arriveranno nuove indicazioni sull’orale per renderlo un po’ più interdisciplinare.

Due scritti con le tracce decise dal ministero e un colloquio orale un pò più “interdisciplinare”. E l’Invalsi che debutta come requisito d’ammissione all’esame di Stato (l’alternanza scuola lavoro, purtroppo, ancora no). Prosegue il graduale ritorno alla normalità nella scuola. Parlando alla Stampa il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha detto che, a giugno 2023, si torna alla normalità, e cioè all’ultimo esame di Stato con le regole pre Covid. Negli anni della pandemia, infatti, come si ricorderà, la maturità è stata fortemente semplificata, ma già con Patrizio Bianchi, lo scorso giugno, si era tornati “vicini” alla normalità, con il ritorno a una prova scritta di italiano, una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d’Esame, e un colloquio.

Tornano i due scritti decisi dal ministero

Ma quindi in che cosa consiste il “nuovo” ritorno alla normalità di cui parla Valditara? Stando alle sue parole, e in attesa che a gennaio/febbraio chiarisca con atti ufficiali le regole per giugno 2023, sostanzialmente in tre passi avanti rispetto alla maturità di Bianchi. La prima, è il ritorno ai due scritti le cui tracce sono decise a livello centrale. Lo scorso giugno pure si è tornati ai due scritti, ma il secondo, sulla materia d’indirizzo, è stato deciso dalle singole commissioni d’esame, composte da tutti membri interni.

Arrivano i commissari esterni

E veniamo così alla seconda novità che riguarda la composizione delle commissioni d’esame. Con il Covid la commissione d’esame è stata composta da tutti docenti della classe. Se si torna alle regole del 2017 la commissione dovrà essere mista, tre membri interni e tre esterni, oltre al presidente esterno.

Invalsi requisito d’ammissione all’esame

La terza novità riguarda le prove Invalsi, che debutanno come requisito di ammissione all’esame di Stato. Finora non lo sono mai state, seppur svolte regolarmente dai ragazzi. Lo svolgimento delle prove Invalsi, italiano, matematica, inglese, sarà quindi obbligatorio per sedersi alla maturità di giugno 2023. In base alle regole del 2017 anche la scuola lavoro è prevista come requisito d’ammissione alla maturità. Ma su questo punto, nel milleproroghe, si è deciso di rinviare ancora la novità. Fermo restando che l’alternanza dovrà comunque entrare nell’orale.

Orale un pò più interdisciplinare

Il ministro Valditara ha poi detto alla Stampa che scriverà una circolare per spiegare un pò meglio come dovrà svolgersi il colloquio orale. L’idea del ministro è renderlo un pò più interdisciplinare, affinché si valorizzino le competenze degli studenti e la loro capacità di fare collegamenti tra materie.

Presidi: ok il ritorno alle regole pre Covid

Per i presidi il ritorno ad una maturità pre pandemica è una scelta “condivisibile”. «Tutti noi respiriamo una aria di maggiore normalità. Fatto salvo le notizie che arrivano dalla Cina: speriamo davvero di non dovere – afferma Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi – fare i conti con una nuova recrudescenza della pandemia ma se tutto andrà come deve si ritornerà alla normalità ante covid».

Maturità pre Covid? Solo uno studente su 4 è d’accordo

Dal canto loro gli studenti esprimono meno entusiasmo. Secondo un sondaggio di Skuola.net su un campione di 1.500 persone, solo un maturando su 4 è d’accordo con il ritorno al passato: il 56% avrebbe preferito un esame come quello proposto nel 2022 mentre un ulteriore 19% avrebbe optato un cambiamento più radicale dell’impianto dell’esame.

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Maturità 2023, tornano i commissari esterni. Prove scritte decise dal ministero ultima modifica: 2022-12-29T21:24:30+01:00 da

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