di di Giulia D’Aleo, la Repubblica, 4.6.2024.
Dopo i dubbi e la confusione iniziale, tutti i chiarimenti per prepararlo in vista dell’esame.
Insieme al Curriculum dello studente, l’esame di Stato di quest’anno riserva ai maturandi un’altra novità: il Capolavoro dello studente. A poco più di due settimane dalla prima prova, quest’ulteriore elemento, fortemente voluto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sta creando confusione tra gli insegnanti e i futuri diplomati, che lo hanno prima scambiato per la vecchia tesina di maturità, abolita due anni fa, e lo hanno poi fatto diventare un trend su TikTok.
Dopo comunicazioni contrastanti, dubbi e chiarimenti arrivati solo il 17 maggio, ecco come funziona, in che modo consegnarlo e qual è la scadenza.
In cosa consiste il Capolavoro?
Secondo quanto riportato dal ministero, il Capolavoro, introdotto in via sperimentale, andrebbe inteso come strumento di autovalutazione da parte dello studente: un “atto soggettivo di riflessione sul proprio percorso di apprendimento e di crescita personale”, si legge.
Per ciascun anno scolastico, gli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado dovranno presentare almeno una e fino a tre esperienze significative e rappresentative delle competenze maturate in quegli anni, sia che siano state ottenute in ambito scolastico che extrascolastico, individualmente o in gruppo. Le esperienze tra cui scegliere sono le più disparate: può trattarsi di progetti di volontariato, viaggi all’estero, percorsi di Pcto (l’ex alternanza scuola-lavoro), corsi sportivi o linguistici, ma anche impegni artistici e partecipazione a delle gare.
Come realizzarlo e in che formato?
Secondo un sondaggio realizzato da Skuola.net, almeno uno studente su dieci avrebbe riscontrato difficoltà nel capire in che modo vada preparato il Capolavoro. Dopo un’assenza di indicazioni iniziale, nelle linee guida il ministero ha precisato che il prodotto finale può essere realizzato in vari formati, “senza limitazioni sotto i punti di vista della tecnica, dei mezzi realizzativi”. Non importa, quindi, che si opti per un video, una presentazione, un elaborato. Ma non è da escludere nemmeno un componimento musicale, un articolo di giornale, un disegno.
Non esistono, infatti, si legge nel documento, “parametri oggettivi di misurazione o di categoria per ristringere il prodotto da scegliere, che invece è frutto di atto soggettivo di riflessione sul proprio percorso di apprendimento e di crescita personale”.
Nonostante venga precisato che il Capolavoro non sia da intendersi come un “ulteriore compito da svolgere”, ma debba piuttosto essere scelto tra progetti già realizzati, sono tantissimi gli studenti su TikTok che mostrano le presentazioni realizzate appositamente per l’occasione, con tanto di dedica a genitori e amici.
Per ciascuno viene poi richiesto di associare un titolo e una descrizione e di motivare la scelta fatta. Ma è anche necessario indicare l’area tematica correlata all’esperienza, selezionando tra una lista che spazia dalla matematica, all’arte e allo sport. Circa uno studente su quattro avrebbe optato per i traguardi raggiunti in ambito culturale o artistico, quasi uno su cinque avrebbe scelto le attività di volontariato e di cittadinanza attiva e altrettanti quelle legate alle lingue straniere.
In che modo deve essere consegnato?
Il Capolavoro deve essere consegnato esclusivamente in forma digitale e non è, quindi, necessario presentarne una copia fisica all’orale. Per caricarlo basterà accedere alla piattaforma Unica e inserirlo all’interno di una delle cinque sezioni del proprio E-Portfolio, lo strumento che consente di avere una visione completa delle esperienze formative scolastiche, extrascolastiche e delle certificazioni conseguite, che confluiranno poi nel Curriculum dello studente.
All’interno dell’E-Portfolio è poi sufficiente selezionare la sezione “Capolavoro”, in cui vengono caricati e archiviati i prodotti scelti dagli studenti. La prima fase prevede di scegliere il titolo e selezionare il tipo di attività tra quelle disponibili. Poi bisognerà indicare se l’esperienza è stata realizzata in ambito scolastico o extrascolastico e se da soli o in gruppo. A quel punto è possibile fornire una descrizione ed eventualmente inserire un link esterno che riporti al progetto, se questo è disponibile online. Solo nella fase successiva il sistema consente di caricare gli allegati – è obbligatorio inserirne almeno uno per ogni capolavoro – per una dimensione massima di 5 MB.
Una volta caricati i propri “prodotti”, bisogna indicare una o più competenze che l’esperienza avrebbe aiutato a maturare, scegliendo tra quelle a disposizione. Se non ci si riconosce in nessuna di queste, è possibile scriverne una proprio pugno.
Le informazioni inserite possono essere poi consultate e salvate in bozza, stato in cui sarà possibile modificarle più volte fino alla scadenza, oppure salvate e confermate. Per chi lo volesse, la sezione consente anche di aggiungere delle riflessioni libere.
E se si commettono degli errori? Fino alla scadenza, i docenti possono monitorare il processo di caricamento del Capolavoro, ma anche, se necessario, riportarlo allo stato di “bozza” per consentire agli studenti di modificarlo.
Entro quando deve essere caricato?
Come precisato dal ministero, la scadenza per il caricamento è il termine delle attività didattiche, ovvero la fine delle lezioni. La data è diversa a seconda della regione e oscilla tra il 6 e il 14 giugno.
L’iniziale confusione, però, ha fatto sì che le scuole si muovessero in ordine sparso. Molte hanno consigliato ai propri studenti di caricare i propri capolavori già entro la fine di maggio, altre persino entro la metà del mese. Periodo in cui gli studenti devono già dividersi tra le ultime verifiche e interrogazioni, lo studio per le prove scritte e la preparazione per l’orale. Nessuna sorpresa, quindi, che oltre la metà degli studenti intervistati consideri un errore caricare i maturandi di quest’ulteriore impegno in un momento già stressante di per sé.
Sarà oggetto di valutazione?
Nonostante il Capolavoro non venga citato nell’ordinanza ministeriale 55 del 22 marzo 2024, che disciplina lo svolgimento dell’esame, molti studenti e i loro docenti si erano convinti che questa novità fosse oggetto di valutazione al colloquio orale. Con la nota diffusa il 17 maggio, il ministero è intervenuto tardivamente per sciogliere i dubbi e ha chiarito che “non è oggetto del colloquio di esame” e “non va a confluire direttamente nel Curriculum dello studente, di cui tiene conto la commissione nello svolgimento del colloquio”. Infatti, viene precisato, il Capolavoro non può essere soggetto a valutazione esterna, perché l’obiettivo è quello di promuovere le capacità di autovalutazione.
Ma si aggiunge anche che potrebbe “essere valorizzato” in sede dell’esame orale “se particolarmente rappresentativo di una attività di significativo interesse svolta in ambito scolastico o extra scolastico”. Questa formula e la confusione iniziale potrebbero spingere gli insegnanti ad agire in autonomia. Solo a uno studente su cinque sarebbe stato, infatti, riferito che in sede d’esame non si terrà conto del Capolavoro, mentre a uno su tre è stato detto che “potrebbe essere considerato in sede d’esame”. Per questo è preferibile attenersi alle indicazioni fornite da ciascun istituto, così da evitare di essere penalizzati in sede d’esame.
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Maturità 2024, Capolavoro dello studente, cos’è e come farlo: la guida ultima modifica: 2024-06-04T13:16:30+02:00 da